Ex Ilva, l'associazione ambientalista Peacelink a CIngolani: «Picchi di benzene, dicembre nero»

Ex Ilva, l'associazione ambientalista Peacelink a CIngolani: «Picchi di benzene, dicembre nero»
Ex Ilva, l'associazione ambientalista Peacelink a CIngolani: ​ «Picchi di benzene, dicembre nero»
2 Minuti di Lettura
Sabato 18 Dicembre 2021, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 16:36

L'associazione Peacelink ha inviato al ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, un report che evidenzia un «peggioramento dell'inquinamento da benzene nell'ex Ilva di Taranto e, a cascata, nel quartiere Tamburi». La situazione «dentro lo stabilimento - afferma nel documento il presidente dell'associazione Alessandro Marescotti - non va bene. Siamo di fronte a un dicembre nero. Le inviamo questo breve rapporto che testimonia il trend negativo di dicembre relativo al benzene».

Il report degli ambientalisti

Nel rapporto di Peacelink vengono illustrati alcuni grafici basati sui dati delle centraline Arpa e Ispra «appositamente elaborati - spiega Marescotti - per effettuare dei raffronti statistici.

La fotografia è impressionante: è chiarissimo che vi sono stati giorni in cui il benzene ha raggiunto valori abnormi, mai registrati nei mesi di dicembre degli anni precedenti. E tali picchi non sono dovuti al traffico». La centralina Meteo Parchi ha registrato «nel dicembre 2021 picchi - fa rilevare Marescotti - fino a 27,6 nanogrammi a metro cubo di benzene e un valore mediano di 6,4».

Tutti gli studi «predittivi (VDS e VIIAS) indicano - conclude l'ambientalista - una pressione ambientale che si traduce in un danno sanitario inaccettabile. Sono ragioni più che sufficienti non solo per negare la modifica peggiorativa dell'Aia per la cokeria (in quanto una riduzione dei tempi di distillazione del coke, richiesta da Acciaierie d'Italia, aumenterebbe il numero degli sfornamenti della cokeria con conseguente aumento delle emissioni in atmosfera) ma per fare a Taranto la scelta che è stata compiuta a Trieste e a Genova: fermare l'area a caldo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA