Iacovone, sette giorni per il piano: dettagli, tempi e fondi del piano per lo stadio di Taranto

Lo stadio Iacovone di Taranto
Lo stadio Iacovone di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 24 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 18:38

Tra una settimana i tecnici di Sport e Salute mostreranno al Comune di Taranto e alla struttura del commissario dei Giochi del Mediterraneo, la prima progettazione dello stadio Iacovone ristrutturato e riammodernato. È la consegna che ieri si sono dati in una call che, oltre ai tecnici della società pubblica incaricata del lavoro, ha visto anche la presenza del sindaco Rinaldo Melucci e del commissario Massimo Ferrarese. Si va avanti, dunque, dopo il sopralluogo di martedì allo stadio dell’ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, e si cerca di serrare i tempi.

Il progetto

Fra circa sette giorni sarà quindi svelata l’impostazione di massima, cioè come sarà lo Iacovone per l’evento internazionale dell’estate 2026. Ieri ci si è focalizzati su una serie di aspetti relativi ai lavori. E in particolare come migliorare le chiusure dell’impianto, il potenziamento dei servizi, che tipo di copertura costruire. A proposito dell’orientamento espresso mesi addietro da Ferrarese, favorevole alla chiusura degli spazi tra gradinata e curve, ieri se ne è parlato e Sport e Salute sta facendo una valutazione tecnica. Permane un problema: una delle due curve, si avvicina molto alla strada. Anzi è praticamente sulla strada e questo costituisce un aspetto non irrilevante. Bisogna allora fare i conti con la vicinanza di questa curva con la strada e soprattutto con le case. Intanto, i tecnici di Sport e Salute hanno fatto i saggi nell’area dei lavori e si presume che nella prossima settimana illustreranno più che diverse proposte, una sola, aperta però a modifiche e integrazioni. Non c’è alcuna chiusura a cambiare particolari che eventualmente dovessero risultare inadeguati o insoddisfacenti.

La richiesta

È stato chiesto uno stadio che non abbia meno di 20mila spettatori di capienza, moderno e al passo con i tempi. Lo Iacovone sarà provvisto di copertura, ma dalle richieste che saranno avanzate, dipenderanno poi i costi. Attualmente i lavori quotano complessivamente 28 milioni, ma se si dovesse optare per una copertura particolare, i costi tenderebbero a salire. Per la copertura entrano infatti in gioco i materiali usati e la loro durata nel tempo. Più si alza l’asticella della qualità, e non va trascurato l’aspetto estetico, più salgono i costi. Ma qui il sindaco, nel raccomandarsi ai tecnici di fare un lavoro bello e di andare al top delle soluzioni, ha detto che chiederà al commissario un sacrificio economico in più. Leggasi: Melucci solleciterà Ferrarese a mettere qualche milione in più sul progetto dello Iacovone qualora fosse necessario.

I tempi

Al di là degli step intermedi, Sport e Salute ha preso l’impegno di consegnare l’intero progetto dello Iacovone (il Pfte, sigla che sta per Piano di fattibilità tecnico-economica) per fine maggio. Poi ci sarà la conferenza dei servizi, che dovrebbe avere tempi brevi e sarà promossa dal commissario in qualità di soggetto attuatore del progetto. La validazione dovrebbe avvenire man mano che il progetto va avanti e chiudersi a fine maggio. E a giugno si partirebbe col lancio della gara di appalto per la costruzione. L’affidamento all’impresa vincitrice avverrebbe ad ottobre, con l’apertura del cantiere a ottobre. Ma prima di avviare il cantiere, c’è una fase che prevede la demolizione delle parti dello Iacovone che attualmente non sono agibili. Su questo ci sarà un bando a parte rispetto a quello dell’appalto generale, bando che si avvarrà della procedura negoziata. In sostanza, sarà la struttura commissariale a invitare un ristretto gruppo di imprese da cui selezionare quella che svolgerà i lavori. Si può ricorrere alla procedura negoziata poiché la demolizione impegnerà 2-3 milioni, importo compatibile con queste regole più snelle. Tale procedura partirebbe a fine maggio, una volta conclusa la progettazione dello Iacovone, mentre la demolizione avverrebbe tra agosto e settembre, in modo che quando si aprirà il cantiere, un primo pezzo di attività risulterà già fatto. Per la verità, anche per l’affidamento delle intere opere, almeno le principali di Taranto (e cioè stadio Iacovone, stadio del nuoto, impianto polivalente Ricciardi e centro degli sport nautici), si sarebbe voluti ricorrere alla procedura negoziata per cercare di recuperare in parte i ritardi accumulati. Ma la strada non si è rivelata fattibile in quanto si tratta di impianti con importi che superano abbondantemente le soglie della procedura negoziata. E allora si è ripiegato su altri meccanismi: applicare i poteri commissariali per ridurre i tempi dei diversi passaggi tecnici e burocratici; impegnare una società pubblica, Sport e Salute, sia per la redazione dei progetti ancora incompiuti (Iacovone e PalaRicciardi), che per il lancio delle gare di appalto delle quattro opere primarie; protocollo con l’Anac sulle regole per la trasparenza; accordo con i Comuni, delegati agli appalti degli impianti minori.

Le firme

Questa, dunque, la macchina messa in pista. Che però ancora non può lanciarsi a velocità in quanto manca la firma del ministro Giancarlo Giorgetti al decreto (un Dpcm) del Governo, mentre hanno già firmato i ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi. Decreto che riguarda 27 impianti, assegna 167,675 milioni (di più, quindi, rispetto alla prima dotazione di 150) e delinea gli ampi poteri del commissario. Lo start insomma.