Giochi del Mediterraneo a Taranto: il commissario invia il masterplan delle opere

Una riunione sui Giochi del Mediterraneo
Una riunione sui Giochi del Mediterraneo
di Domenico PALMIOTTI
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Sabato 28 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 06:59

Quando il commissario dei Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese, ha tenuto i primi incontri, c’era “un generalizzato disallineamento delle scadenze programmate dal comitato organizzatore e, aspetto gravissimo che potrebbe compromettere la realizzazione dei Giochi in considerazione del tempo che oramai residua, la mancanza di qualsiasi livello di progettazione per le più importanti opere”.

Si è partiti quindi da qui e si è cercato di rimettere il treno Giochi sui binari. È uno dei passaggi del masterplan di dieci pagine, datato 10 ottobre, trasmesso ieri da Ferrarese ai ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi, al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, al presidente della Regione Michele Emiliano, al presidente del Coni Giovanni Malagò e al presidente del Comitato internazionale dei Giochi Davide Tizzano. Preso atto che il Comitato organizzatore locale è ancora bloccato dopo l’uscita di Governo e Coni, e che il previsto riassetto al momento non è avvenuto, Ferrarese ha deciso di inviare singolarmente agli interessati la proposta relativa al programma delle infrastrutture, la relazione di dettaglio e la lettera di accompagnamento (lettera di identico contenuto, cambia solo l’intestazione del destinatario).

Ferrarese si riserva di trasmettere il tutto al comitato non appena si ricostituirà. 

Cosa dice il masterplan


“Alla conclusione dell’acquisizione dei livelli di progettazione redatti dai soggetti attuatori - scrive il commissario -, è emerso che il reale fabbisogno del programma di interventi stilato del Comitato, peraltro non idoneo ad accogliere tutte le discipline, è di circa 190 milioni di euro a fronte dei 150 milioni di euro quantificati nel dicembre del 2022”. È stato perciò necessario ricondurre il programma nei “limiti delle risorse disponibili”, cioè i 150 milioni. E quindi 6 interventi, per poco più di 20 milioni, sono stati spostati alla seconda fase (peraltro per 3, per 7 milioni di importo complessivo, non era stato preparato nulla), mentre altri 5, per 18 milioni, sono stati trasferiti ad un secondo stralcio da finanziarsi (ma il problema ora potrebbe non sussistere più con gli ulteriori 125 milioni annunciati dal Governo con la legge di Bilancio 2024). Alla fine, il masterplan è stato dimensionato su 27 interventi, di cui 5 con un impegno economico complessivo di 89,730 milioni e lavori di importo sopra soglia comunitaria (occorrerà quindi il bando di gara europeo), mentre 22 hanno un importo sottosoglia per totali 60,270 milioni. 
Per i 22 interventi sottosoglia - si annota - “non si rilevano criticità particolari e il cronoprogramma proposto dai soggetti attuatori appare coerente con le attività a farsi, tenuto conto anche di eventuali circostanze imprevedibili che potrebbero insorgere nel corso dell’iter amministrativo ed esecutivo”. 

Le criticità 


Per i 5 interventi che richiederanno una spesa cumulata di quasi 90 milioni, ci sono invece delle criticità. E sono, come già scritto da Quotidiano, stadio Iacovone, centro polivalente Amatori Ricciardi, piscina a Torre D’Ayala e centro nautico ex torpediniere a Taranto e ristrutturazione dello stadio di Lecce. Per lo Iacovone, il fine collaudo e allestimenti sono collocati dal cronoprogramma attuativo del Comune di Taranto, datato 3 ottobre, a maggio 2026, un mese prima dell’inizio dei Giochi. E qui il commissario segnala che “mentre i tempi per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione pari a 16 mesi risultano fattibili ma al limite per la esecuzione dell’opera, è evidente che l’obiettivo di affidare il servizio di ingegneria, di redigere il Pfte, di approvarlo e di concludere la gara per l’affidamento dei lavori in 12 mesi decorrenti dall’ottobre 2023, è previsione ad alto rischio e non modificabile in considerazione dei tempi stabiliti per l’affidamento del servizio i cui importi sono sopra soglia”. Secondo Ferrarese, quindi, “l’avvio delle procedure per l’affidamento dei lavori previsto per il giugno del 2024” può esserci “solo se verrà rispettata tale data al netto di eventuali imprevisti”. Ma siccome il rischio è elevato, per ridurre i termini per l’affidamento del servizio di ingegneria e l’individuazione del soggetto incaricato, si sta verificando se “possano essere adottate procedure derogatorie per gli appalti sopra soglia, ricorrendo a procedure negoziate nel rispetto dell’art. 32 della direttiva 2014/24/UE”. Stessa soluzione abbreviativa si verificherà pure per il centro Amatori Ricciardi. 

Il "caso" piscina e lo stadio di Lecce


Più complicata la situazione della piscina, divisa in due stralci da 24 e 13 milioni. “I previsti 21 mesi per la realizzazione dell’opera appaiono alquanto critici” sostiene il commissario, per il quale “qualsiasi valutazione in merito ai rischi, potrà essere effettuata a valle della conclusione della conferenza dei servizi decisoria che è prevista entro la fine del mese di ottobre”. Oltretutto, manca ancora il piano di fattibilità tecnico-economica del primo e secondo stralcio e per piscine simili in altre città, i tempi di costruzione sono stati fissati non in 21 mesi ma in un arco dai 24 ai 30 mesi. 
Anche per lo stadio di Lecce, si evidenzia, “l’avvio delle procedure per l’affidamento dei lavori, previsto per giugno 2024, si potrà attuare solo se per tale data il Pfte sarà corredato di tutti i pareri” mentre per il centro nautico ex stazione torpediniere, il Pfte c’è, ma non c’è, invece, il “possesso da parte del soggetto attuatore delle aree interessate all’intervento”. Queste sono ancora in carico al Demanio Pubblico della Difesa-Ramo Militare, il quale, con procedura già avviata ma non ancora conclusa, dovrà trasferirle al Demanio Pubblico-Ramo Marina Mercantile e solo allora l’Autorità portuale potrà affidarle a chi dovrà costruire il centro nautico. 

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