Giochi 2026, clima più sereno. Ma servono altri 100 milioni

Ma il clima tra le parti è più sereno dopo il vertice di Roma

Giochi 2026, clima più sereno. Ma servono altri 100 milioni
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 25 Luglio 2023, 05:00

Se un risultato il vertice di ieri pomeriggio a Roma sui Giochi del Mediterraneo lo porta a casa, è che i due livelli coinvolti, da una parte Governo, Coni e commissario di Governo, dall’altra Regione Puglia, Comune di Taranto e comitato organizzatore dei Giochi, adesso si parlano e hanno avviato una collaborazione tra loro.

Le polemiche

Nelle ultime settimane non è stato così, tra posizioni distanti, polemiche, accuse e repliche. Creato il clima di collaborazione, assolutamente indispensabile visto che ai Giochi mancano tre anni e tutto é da fare, ora c’è da mettere mano ai problemi. Che sono tutti ancora lì. E sono enormi. Il vertice, per esempio, non ha sciolto il nodo dei 150 milioni già deliberati a marzo 2022 dal Parlamento e di quando arriveranno. In più ha evidenziato che a quella provvista finanziaria, bisogna aggiungere almeno un altro centinaio di milioni tra organizzazione dei Giochi (i 150 servono solo a costruire e ristrutturare gli impianti) e aumentato costo dei materiali da costruzione. Inoltre, nessuna decisione è stata per ora assunta sui grandi impianti previsti a Taranto: stadio, piscina e centro degli sport nautici. Se ne dovrebbe parlare a stretto giro, quando le parti si incontreranno di nuovo. 

La riunione

Al tavolo si sono ritrovati i ministri Raffaele Fitto (Affari europei, Coesione e Pnrr) e Andrea Abodi (Sport), il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese, Davide Tizzano (presidente Confederazione dei Giochi del Mediterraneo), il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il direttore generale di Asset, Elio Sannicandro e il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Alcune fonti presenti rivelano che Fitto sarebbe stato “abbastanza freddo”, limitandosi ad osservare che “così per me, voi non potete andare avanti, ma se voi pensate che va tutto bene, lo state dicendo voi e ne prendiamo atto. Ma da quello che vedo non c’è ancora nulla”. Netti, invece, i toni usati da Malagò, che ha più volte chiesto “un cambio di passo” rivolgendosi a Regione e Comune, “altrimenti qui dobbiamo fare scelte dure”. 
Il presidente Emiliano, uscendo dalla riunione, ha commentato che è stata “una riunione non ancora decisiva, perché il Governo non ha sciolto ogni riserva sul trasferimento dei fondi per l’inizio dei lavori necessari all’esecuzione dei Giochi, ma mi pare di poter dire che abbiamo fatto un passo importante per rimettere in piedi un dialogo positivo tra Governo e comitato organizzatore, anche grazie alla mediazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò”. E quest’ultimo aggiunge a fine incontro: “Va fatto un cambio di passo. Come, dove e quando non sta a noi dirlo, questo però è un dato di fatto nell’interesse di tutti”.
Sul fronte più propriamente pugliese si osserva che “la riunione è andata molto meglio rispetto a quanto si temeva”. Nel senso che non ci sono state rotture, né strappi ulteriori. “Questo vuol dire - si evidenzia - che quando ci si incontra e ci si parla, è sempre meglio e questo Regione e Comune lo hanno detto sin dal primo momento”. E ancora: “Abbiamo chiarito ruoli, situazioni e criticità ed è emersa la necessità di collaborare, ma collaborare significa anzitutto incontrarsi. Anche perché noi ai Giochi stiamo lavorando da tre anni. I Giochi sono parte integrante di un più complessivo disegno di rilancio di Taranto e il commissario, pur invitato dal sindaco di Taranto e dal presidente della Regione, sinora non si è presentato. Va bene, il Governo lo ha nominato, ma il commissario vuol venire qui affinché possiamo spiegargli e ragionare con lui?”. Secondo queste fonti, inoltre, “è stato chiarito che il comitato organizzatore dei Giochi esiste ed è il titolare dell’organizzazione, mentre il commissario deve fare il programma degli interventi sentito il comitato, questo è scritto nel Dpcm, altro che diffide sui progetti”. 
“Incontro molto utile per chiarire le posizioni - si afferma ancora dal versante pugliese - e per chiarire soprattutto che se non si trova una quadra, si fa una pessima figura internazionale a partire dal Paese Italia e dal Coni”.

Dal versante pugliese aggiungono che Fitto ha manifestato volontà a collaborare e confermano che sui progetti non si é entrati nel merito. Se ne parlerà a seguire.

I progetti

Da quanto si apprende, Ferrarese avrebbe insistito sui progetti impiantistici a fronte dell’invito a incontrarsi fattogli dal lato Puglia ed ha evidenziato che dopo l’inoltro dei progetti, l’incontro ci sarà senz’altro anche perché come commissario ha già messo al lavoro una struttura di tecnici e ingegneri che tra qualche giorno sarà prontissima. È stato sottolineato che “il decreto è chiarissimo in relazione agli impianti e al commissario, che è stato nominato per la spesa dei 150 milioni, soldi che servono ai lavori”. Invece sull’organizzazione dei Giochi, che è cosa diversa dal costruire e ristrutturare, il commissario al momento non prende impegni perché non è organizzato. Semmai le cose evolveranno positivamente, si potrà vedere anche questo. 
Ma proprio qui ballano almeno altri 100 milioni, se non di più. Che non ci sono e che vanno aggiunti ai 150 deliberati ma non ancora assegnati. Altri soldi che servono all’organizzazione dei Giochi, dove si stimano ulteriori 40-50 milioni, e ai costi dei materiali, nel frattempo aumentati del 30 per cento. Come fare? E inoltre, quand’anche arrivasse un altro centinaio di milioni, chi deve gestirlo? Lo schema iniziale era che gli altri fondi li avrebbe messi la Regione prendendoli dal Fondo di Coesione assegnato alla Puglia, ma ieri sarebbe stato detto che la Regione non può prelevarli dall’FSC, che Fitto deve assegnare, perché almeno per l’organizzazione dei Giochi sarebbe spesa corrente e non un investimento. Né ha margini il Comune di Taranto. Ed è un punto nient’affatto irrilevante.

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