A Taranto l'ad Lucia Morselli rassicura sull'ex Ilva: «Non è un brutto momento»

La manifestazione di Genova di ieri
La manifestazione di Genova di ieri
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 3 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:58

A Genova l’assemblea di ieri sfocia subito in sciopero di 24 ore. Dall’ex Ilva escono gli operai e i mezzi pesanti, si bloccano le strade, sulla portineria di Cornigliano campeggia lo striscione “Meglio la lotta disperata che vivere una disperazione senza lotta”, altre iniziative si annunciano per oggi. Ma a mille chilometri a Sud, a Taranto, Lucia Morselli, amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, non fa una piega e si mostra sicura di se. La tempesta non la sfiora. Le nubi che si addensano sugli stabilimenti non paiono impensierirla. 

Le dichiarazioni


Morselli è sulla nave militare “Bergamini”, attraccata alla base di Chiapparo, ospite di un’iniziativa del Politecnico di Bari, col quale AdI collabora su alcuni progetti di ricerca per il siderurgico, e della Marina Militare. L’ad parla con i giornalisti e ovviamente l’argomento centrale del breve colloquio sono le proteste dei lavoratori di Taranto e di Genova. «Sono quattro anni che sono qui, tutti i giorni sono stati uguali», dichiara Morselli. E subito dopo ribadisce: «Tutti i giorni uguali». E quando si fa notare all’ad che ci sono due scioperi a distanza di pochi giorni - prima a Taranto il 28 scorso e poi a Genova ieri - e che il quadro accreditato da mesi da sindacati e lavoratori è quello di una fabbrica che avanza verso un pericoloso declino, Morselli risponde: «Non è un momento brutto per l’azienda. È un momento brutto per chi se ne vuole in qualche modo occupare senza averne motivo».

Nessuno sfascio, quindi per l’ad, nessun punto di non ritorno perché, evidenzia,«quest’azienda è completamente diversa da quella di era quattro anni fa, è molto più bella, molto più potente, molto più forte».

I problemi

 
Ma, allora, la fabbrica al collasso, la cassa integrazione, la produzione che quest’anno sarà su 3 milioni di tonnellate anziché 4 milioni, le difficoltà finanziarie che impediscono di approvvigionarsi di materie prime e di pagare l’indotto, la fornitura in default del gas scaduta il 30 settembre? «Ah io non lo so - replica Morselli sul punto relativo al collasso della fabbrica -. Le buone notizie non fanno titolo. Credo però che questi allarmi possono essere utili per essere ascoltati o per illuminare qualcuno o qualcosa». E comunque per l’ad parlano «sempre questi quattro anni. Ci sono dei momenti in cui, chiaramente, ci sono più tensioni, altri in cui ce n’è molto meno, noi cerchiamo di ascoltare tutti. Però - avverte - non ci sono soluzioni dietro l’angolo. Soluzioni facili. Ci sono soluzioni ma bisogna lavorarci molto. Questa è una realtà molto complessa. Ma col lavoro e il contributo di tutti, si troverà sicuramente un assetto per il prossimo ciclo. Però ne abbiamo dato uno importante in questi quattro anni». 
Invece sul futuro e sul nuovo accordo tra Mittal e Governo sul quale sta trattando il ministro Raffaele Fitto, Morselli sostiene: «Il Governo sta lavorando con gli azionisti. C’è tutta l’intenzione, mi sembra, di raggiungere un accordo. L’intenzione c’è. Naturalmente gli accordi si sa alla fine se sono fatti o no. C’è una disponibilità assoluta delle parti. Questo - sottolinea sullo stabilimento di Taranto - è considerato un luogo di grande valore sia per gli azionisti privati che per l’azionista pubblico. Quello che vorrei ricordare è che l’Ilva è sempre percepita come un valore essenziale dell’Italia e dell’Europa. Da tutti quanti». Nessun messaggio particolare dall’ad per Taranto e Genova, «ci conosciamo da tanti anni», rileva, tornando sui quattro anni sinora vissuti da ad. 

La convention


Nel contesto dell’azienda che è cambiata e delle “cose belle” realizzate, Morselli iscrive anche la convention aziendale del 28 settembre a Taranto mentre attorno alla fabbrica erano in corso i presidi di protesta per lo sciopero di 24 ore di Fim, Fiom e Uilm. Ma positiva è anche la collaborazione col Politecnico di Bari. «Una delle cose belle - sostiene - è stata la settimana scorsa quando abbiamo avuto 500 clienti, che sono venuti nonostante ci fosse un clima non molto ricettivo. Sono venuti lo stesso. Nessuno ha cancellato, c’erano anche delle persone importanti, grandi imprenditori che avrebbero potuto mettere a rischio la loro incolumità ma sono venuti lo stesso. Sono venuti più del previsto ed è stato un momento importante perché abbiamo raccontato quello che abbiamo fatto». 

Le collaborazioni


E in quanto al Politecnico di Bari, Morselli spiega che “siamo già in rapporti di collaborazione e facendo molti progetti. Li abbiamo coinvolti nel nostro centro di ricerca e anche nella parte della Technical Academy dove facciamo formazione. È una ricerca di prodotto e di processo. Stanno facendo dei progetti straordinari. Una cosa su cui stanno lavorando e che mi piace moltissimo - rileva Morselli sul PoliBa - è il twin digital, il gemello. Stiamo facendo la copia degli impianti digitali. Tutti gli impianti avranno un gemello digitale. E questo è bellissimo perché ci consente di conoscerli meglio, gestirli meglio. La copia digitale serve per farli andare meglio, per simulare quello che si potrebbe fare di più, di diverso, per vedere se ci sono dei rischi, per pianificarli, cambiarli. È una copia virtuale ed è una cosa di una bellezza straordinaria. Questo semplifica, nel senso che si risparmiano costi e si usano meglio gli impianti. Si gestiscono efficacemente».
«Io a Taranto ci lavoro, per noi è normale essere a Taranto, sono contenta di quest’invito - osserva infine Morselli sul Politecnico di Bari - se possiamo contribuire alla Puglia».  

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