Il centrino con l’acciaio Ilva alla conquista di Manhattan

Il centrino con l’acciaio Ilva alla conquista di Manhattan
​Il centrino con l’acciaio Ilva alla conquista di Manhattan
di Lucia J. IAIA
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Martedì 14 Novembre 2023, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 21:06

Il centrino in corten sbarca a New York. Silvia e Annamaria Decataldo, protagoniste di una coraggiosa diversificazione dalla metalmeccanica al design, sono state selezionate attraverso il bando regionale “Identico” ed espongono, in questi giorni, i loro manufatti a Meatpacking District, cuore della moda e del commercio newyorkese. Un quartiere di Manhattan, che parte approssimativamente da West 14th Street fino a Gansevoort Street e dal fiume Hudson a Hudson Street.

La loro azienda, fondata a Sava circa 40 anni fa dal padre Ciro, è una delle tante operanti nell’indotto Acciaierie Italia. Producono cabine per carroponte e svolgono interventi metalmeccanici. Ma da alcuni anni, le due sorelle hanno puntato anche su oggetti d’arredo fortemente identitari, come i centrini appunto. Sono 11 le imprese selezionate in tutta la Puglia e il loro brand “Corten Style” è l’unico in provincia di Taranto.

La storia

«Forti dell’esperienza ventennale nel campo della metalmeccanica e carpenteria , e pur mantenendo solida la nostra principale attività – spiegano Silvia e Annamaria Decataldo - abbiamo voluto dar vita a questo meraviglioso progetto di design che parla delle nostre tradizioni ed oggi siamo riuscite ad unire questi due mondi apparentemente lontani per dare vita a un prodotto autoctono che parla appunto del territorio, il centrino».

Un risultato certamente non scontato e che deriva dalla sinergia tra i diversi attori dell’azienda savese. «Tutto ciò è stato possibile grazie ad un sapiente e sinergico lavoro di squadra, dall’unione di noi due coraggiose imprenditrici con la straordinaria abilità del maestro Metusela Pesare e il talento del nostro architetto Saracino Massimiliano. Così è nato il brand Centrino Style». Organizzata dalla Sezione Promozione del Commercio, Artigianato ed Internazionalizzazione delle Imprese della Regione Puglia, con Puglia Sviluppo e la collaborazione di importanti partner, quali Archiproducts (piattaforma di riferimento globale dedicata al design e all’architettura), Agenzia Ice e Natuzzi l’esposizione si intitola “Autentico. Design made in Puglia” proprio perché intende valorizzare la creatività delle imprese e dei designer pugliesi, esponendo prodotti autentici, selezionati dal team di Archiproducts che ha anche curato e sviluppato il “concept” dell’esposizione.

«Questa mostra – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci – racconta l’eccellenza manifatturiera e il talento pugliese in un’autentica combinazione di innovazione, storia e tradizioni, elementi che distinguono la nostra regione sulla scena mondiale. Portiamo tutto questo a New York per accendere i riflettori sul calibro dei brand e dei designer pugliesi e continuare a promuovere l’arredo e il design made in Puglia sui mercati internazionali».

Gli Stati Uniti, in particolare, rappresentano per la Puglia un partner importantissimo verso il quale sono stati esportati complessivamente beni per un valore di oltre 893 milioni euro nel 2022 e sono soprattutto il primo partner commerciale della Puglia proprio nel settore del legno-arredo con un fatturato export in crescita nel 2022 (rispetto al 2021) del 18,9%. Gli Stati Uniti apprezzano moltissimo la ricercatezza, il design e l’alta qualità dei materiali anche negli arredi “made in Italy” per il comparto alberghiero che è un importantissimo mercato di sbocco per i prodotti pugliesi. Il prototipo dei prodotti esposti a New York è un centrino realizzato oltre 100 anni fa dalla nonna dell’artigiano Metusela che ha messo a disposizione delle sorelle Decataldo l’arte della lavorazione corten. «Ci mettiamo passione, impegno e amore per la nostra terra. L’acciaio corten – spiegano Decataldo - è un materiale che vive e si auto protegge. Se la superficie viene scalfita, si ossida nuovamente e dà vita ad una patina che la rigenera. È un processo infinito, destinato a lasciare una traccia nel tempo. In più, non è inquinante. Vogliamo mostrare anche qui a New York un prodotto made in Italy, anzi in Taranto. Con orgoglio e determinazione».

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