Castellaneta, l'ospedale si ferma. Levata di scudi dei sindaci: «Garantire la riapertura»

Castellaneta, l'ospedale si ferma. Levata di scudi dei sindaci: «Garantire la riapertura»
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Mercoledì 8 Aprile 2020, 09:41
«Ribadiamo la necessità di ricevere notizie certe e definitive circa le sorti a cui è stato destinato l'ospedale San Pio di Castellaneta». È quanto chiedono alla direzione generale dell'Asl di Taranto i sindaci di sette comuni di versante occidentale della provincia di Taranto (Castellaneta, Ginosa, Laterza, Massafra, Mottola, Palagianello e Palagiano). Da oggi è prevista infatti la sospensione temporanea dell'attività del nosocomio, fino a data da destinarsi, per procedere alla «sanificazione degli ambienti» e a «un capillare monitoraggio di tutto il personale ospedaliero» dopo che si è registrato un focolaio di contagi da Coronavirus (oltre 30 casi).

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Per i sindaci, «la necessità di avviare una nuova strategia, più radicale, di chiusura totale dimostra, di fatto, l'inefficacia delle prime azioni più blande di mero contenimento del contagio, anche queste ultime mai condivise con gli scriventi». I primi cittadini chiedono di «conoscere preventivamente la durata delle operazioni di sanificazione, le attività che l'ospedale potrà espletare durante il periodo di chiusura e la data di riapertura. Tutto ciò - concludono - si rende necessario per scongiurare qualunque rischio che questa operazione possa rappresentare un passo irreversibile verso la temuta e catastrofica chiusura definitiva del presidio ospedaliero». Un rischio che è stato scongiurato, in serata, dalle rassicurazioni del direttore generale dell'Asl che ha chiarito che il San Pio riaprirà entro un termine massimo di quindici giorni.

Sulla questione erano intervenuti anche i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil che chiedevano delucidazioni sulla gestione delle assenze di medici e infermieri. Oltre alla riapertura, il Dg Stefano Rossi ha chiarito ai sindaci che gli operatori sanitari non saranno impiegati presso altri plessi.
I sindaci chiedono che quanto assicurato dal direttore dell'Asl venga «condiviso e confermato dal Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal Capo Dipartimento della Promozione della Salute regionale, Vito Montanaro» in occasione della prossima Conferenza dei sindaci all'Asl in programma domani.

E la temporanea sospensione delle attività del presidio occidentale desta molta preoccupazione anche nella Confederazione Italiana Agricoltori. Potremmo dirci basiti davanti ad un così repentino atto deliberativo che dispone da qui a due giorni la chiusura, seppure temporanea, dell'Ospedale San Pio di Castellaneta, ma ormai non ci stupiamo più di niente. Possiamo solo augurarci che questo provvedimento non sia il preludio di un ridimensionamento piuttosto che dell'auspicato rilancio del presidio ospedaliero di primo livello, avvisa la Cia nella sua nota.

I consiglieri regionali sono pure ritornati sulla questione San Pio. Al presidente-assessore alla Sanità, Michele Emiliano, insieme al capo della task force regionale Covid19, Pierluigi Lopalco, è il consigliere jonico Renato Perrini (di Fratelli d'Italia) a chiedere che si faccia definitivamente chiarezza su cosa è successo a Castellaneta e come si è propagato il contagio. Purtroppo i dati sono discordanti e non chiari, e il disallineamento tra quelli riportati dai Sindaci e quelli della Regione crea solo confusione tra i cittadini, con il rischio che nessuno più ci creda. E il consigliere regionale di Ginosa del Movimento 5 Stelle, Marco Galante teme che la temporanea sospensione dell'attività del San Pio di Castellaneta, per procedere alla sanificazione della struttura, possa essere solo il primo passo per la chiusura definitiva, cosa che da tempo le direzioni sanitarie stanno cercando di fare. Questo non può avvenire perché parliamo di un presidio di salute fondamentale per un bacino di circa 150.000 abitanti per versante ionico occidentale, dichiara Galante.
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