Lecce, ora servono anche i gol dalla panchina per puntare alla promozione diretta in serie A

Il gol di Rodriguez all'Alessandria
Il gol di Rodriguez all'Alessandria
di Lino DE LORENZIS
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Martedì 29 Marzo 2022, 05:00

Pur disponendo del secondo attacco più prolifico della serie B con 49 reti realizzate in 31 partite, il Lecce fino a questo momento non ha potuto contare sui gol realizzati dai calciatori della panchina. O meglio, l’ha fatto solo in minima parte. Come è noto, molto spesso le partite di calcio vengono decise da coloro che entrano in campo a gara iniziata, uno dei motivi per i quali gli allenatori cercano di sfruttare al massimo le cinque sostituzioni a disposizione per cambiare verso alle partite. Cosa che molto spesso riesce. Nel caso del Lecce però la formula finora non ha funzionato, almeno in termini di gol segnati. Dopo 31 giornate infatti soltanto in tre occasioni i calciatori subentrati in corsa hanno centrato la porta avversaria contribuendo alla conquista di una vittoria in casa e di due pareggi in trasferta.

Pablito e gli altri

È accaduto la prima volta in occasione del match casalingo con l’Alessandria, all’alba del campionato. Merito dello spagnolo Pablo Rodriguez, entrato in campo sul punteggio di 1-2 e autore della rete del momentaneo 2-2 con un tiro da fuori area imprendibile per il portiere dei piemontesi. Quel match, per la cronaca, è finito con la vittoria in rimonta dei giallorossi per 3-2 grazie al sigillo finale del bomber Coda. Anche il secondo gol messo a segno da un calciatore partito dalla panchina risale al girone di andata, per la precisione al big-match giocato dal Lecce in casa del Brescia. Autore della marcatura del momentaneo vantaggio dei salentini, il centrale difensivo Kastriot Dermaku, a segno a pochi minuti dal suo ingresso in campo al posto dell’acciaccato Lucioni. La sfida si è poi conclusa in parità, 1-1. Il terzo e ultimo gol segnato da un “panchinaro” del Lecce è assai più recente e si riferisce all’incornata vincente del francese Alexis Blin, autore della rete del 2-2 sul campo del Cosenza.

Un gol messo a segno al settimo minuto di recupero quando ormai i calabresi si preparavano a celebrare l’impresa compiuta contro la corazzata giallorossa.

La forza dei bomber

Tre gol in trentuno partite rappresentano indubbiamente un bottino magro per una squadra che punta alla vittoria del campionato. Per carità, è anche vero che il Lecce, a differenza delle rivali, può contare sulle realizzazioni dei due giocatori d’attacco fino a questo momento più prolifici della cadetteria, vale a dire Massimo Coda con 18 reti e Gabriel Strefezza con 12. Ciò non toglie però che i gol provenienti dalla panchina, soprattutto in questo finale di campionato in cui regna sovrano l’equilibrio, potrebbero dare una spinta in più alla squadra allenata da Marco Baroni chiamata a dare fondo a tutte le energie per cercare di conquistare uno dei primi due posti in classifica che, come tutti sanno, danno diritto alla promozione diretta in serie A.
Va detto che fin qui le rivali del Lecce hanno tratto un grande beneficio dai gol realizzati dai “panchinari”. Ai primi quattro posti della speciale classifica troviamo infatti Monza, Cremonese, Frosinone e Brescia. I brianzoli guardano tutti dall’alto in virtù delle 20 reti realizzate; al secondo posto c’è la Cremonese con 15 reti, quindi il Frosinone con 12 e il Brescia con 10. Benevento e Pisa invece sono attestate a metà classifica con 8 gol messi a segno dalla panchina mentre il Lecce occupa il quart’ultimo posto in compagnia della Reggina avendo fatto meglio solo di Alessandria (2), Cittadella e Perugia (1). E allora, un altro piccolo sforzo per centrare un grande obiettivo.

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