Strefezza, più ruoli e stesso impatto nel Lecce offensivo di D'Aversa

Strefezza, più ruoli e stesso impatto nel Lecce offensivo di D'Aversa
di Michele TOSSANI
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Lunedì 9 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 20:46

Sessantasei palloni a disposizione (il giallorosso ad averne toccati di più), venti giocati in avanti con successo, 11 recuperati…tutti questi dati certificano l’impatto avuto da Gabriel Strefezza nella sfida pareggiata dal Lecce in casa contro il Sassuolo nell’anticipo di venerdì scorso. Un punto che lascia l’amaro in bocca dato che i padroni di casa meritavano di più, ma che certifica per il tecnico Roberto D’Aversa il fatto di aver recuperato Strefezza alla causa. Non che il capitano si fosse perso. Tuttavia, è innegabile come l’inizio di stagione sia stato alquanto complicato per lui.  All’inizio di questo nuovo ciclo tecnico infatti l’idea di D’Aversa sembrava essere quella di impiegare l’italo-brasiliano da falso nueve. Così lo si era visto operare in precampionato (a Cadice ad esempio, per il trofeo Ramon de Carranza) e anche nella prima uscita ufficiale della nuova stagione, contro il Como in coppa Italia. E Strefezza ha risposto presente, sciorinando buone prestazioni nella nuova posizione, in funzione della quale doveva gestire il doppio compito di arretrare sulla trequarti per aiutare lo sviluppo della manovra giallorossa e per rifinirla e di andare in verticale attaccando la profondità in situazione di contropiede. In questa stessa posizione Strefezza è stato utilizzato nelle sfide iniziali di campionato contro Lazio e Fiorentina. In quest’ultima occasione, con l’ingresso nella ripresa di Krstovic, il numero 27 giallorosso è stato impiegato per un tratto di gara anche da trequartista. Quando poi l’inserimento Krstovic si è completato, col montenegrino che ha raggiunto una condizione idonea per scendere in campo dal primo minuto, gli spazi per Strefezza si sono ridotti. Contro Salernitana e Monza infatti D’Aversa, che nel frattempo aveva battezzato Banda e Almqvist come prime scelte sulle fasce, ha fatto partire Strefezza dalla panchina.

L’infortunio occorso a Banda ha però riproposto l’italo-brasiliano da titolare. E Gabriel ha ancora una volta risposto in modo positivo alla chiamata del suo allenatore. Alla fine, in questa prima parte di campionato Strefezza ha dato il suo contributo in tutte le 8 partite disputate dal Lecce, con 6 titolarità e due ingressi dalla panchina per un totale di 514 minuti giocati. Ne hanno giocati di più Falcone (720), Pongracic (720), Ramadani (699), Almqvist (696), Gendrey (632), Baschirotto (595) e Krstovic (519). Quando in campo, Strefezza ha sempre fatto discretamente. Il tutto non era così scontato, tenendo presente il fatto che, dopo essersi dovuto adattare alle funzioni di finto centravanti, il giocatore si è trovato ad essere spostato sulla sinistra dell’attacco leccese. Una posizione già ricoperta in passato, ma non (sulla carta) la migliore per lui. Lo scorso anno infatti Strefezza si è imposto giocando sulla destra. L’arrivo di Almqvist e le prestazioni dello svedese hanno in qualche modo imposto a Strefezza il trasloco dalla parte opposta del campo.  Nonostante tutti questi cambiamenti, il giocatore continua ad avere un impatto nella squadra, come dimostrano ad esempio gli 0.70 assist attesi in situazione di gioco aperto prodotti (che lo collocano al primo posto in questa classifica fra i giocatori del Lecce) e i 5 uno-due chiusi, che confermano le sue qualità associative. A livello di occasioni create poi (11) Strefezza è il migliore dei suoi. Con il suo baricentro basso dai quadricipiti potenti, il nostro diventa un giocatore difficile da contenere quando si gioca palla a terra. Il fatto che siano esplosi Krstovic e Almqvist e che Banda stia crescendo non ha dunque scalfito l’importanza del ragazzo di San Paolo nel contesto giallorosso.

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