Le scelte coraggiose di D'Aversa e i numeri di Banda: il Lecce scala la classifica

Il Lecce aggressivo sin dalle prime battute del match
Il Lecce aggressivo sin dalle prime battute del match
di Michele TOSSANI
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 05:00
Il Lecce supera il Frosinone nella gara che metteva di fronte due delle tre rivelazioni (l’altra è il Bologna) di questa edizione del campionato di Serie A. I giallorossi sono partiti subito forti e aggressivi, recuperando molti palloni nella metà campo avversaria e trasformandoli in transizioni brevi che però non sempre risultavano efficaci, a causa di errori in fase di conclusione o di ultimo passaggio. Dal punto di vista offensivo, il tecnico Roberto D’Aversa ha presentato una squadra estremamente fluida con Blin e Ramadani che dovevano coprire le spalle ad un Oudin che agiva da mezzala avanzata sul centro-sinistra, coadiuvato da Strefezza. L’italo-brasiliano partiva largo a destra ma, come d’abitudine, andava poi ad occupare i corridoi centrali del campo per associarsi con Oudin e per aprire la fascia alle avanzate di Gendrey.
Era però soprattutto a sinistra che il Lecce costruiva i pericoli maggiori grazie al solito generoso Banda. L’esterno dello Zambia è stato il giocatore più cercato dai compagni. Non a caso è risultato il giallorosso ad aver giocato più palloni (65). D’Aversa ha preparato offensivamente la partita per cercare di sfruttare il suo laterale d’attacco in uno contro uno contro il terzino avversario (inizialmente Oyono). E Banda ha risposto presente, sfoderando una partita da 10 dribbling riusciti (in questo senso la miglior prestazione stagionale per un giocatore della massima serie) su 15 (67%). Purtroppo per lui, non sempre le giocate utili del numero 22 leccese erano seguite da azioni efficaci. Banda infatti è spesso inconcludente in sede di finalizzazione. 
Il gol del vantaggio leccese nasce comunque da un suo assist, che fa seguito all’ennesima palla riconquistata in avanti dal Lecce, stavolta sfruttando un errore nella costruzione del Frosinone con protagonista il portiere Turati (che sbaglia un passaggio verso Okoli).
Dopo l’episodio del rigore tolto dal Var ai ciociari la partita cambia. Il Lecce si abbassa mentre la squadra dell’ex Di Francesco guadagna campo settando il possesso. A risultare particolarmente pericolosi per il Lecce e utili per la propria squadra nel guadagnare metri sono soprattutto Ibrahimovic e Brescianini. Una volta subita la rete del pareggio (su rigore stavolta accordato dal Var) il Lecce rientra in partita, tornando a macinare gioco. Resta però il problema di concretizzare la manovra.
Nella ripresa D’Aversa decide di spostare Oudin sulla fascia destra, muovendo Strefezza in posizione di trequartista e passando così ad un evidente 4-2-3-1. La mossa contribuisce ad alzare il baricentro pugliese (alla fine di 58.04m sul proprio possesso). D’Aversa tarda un po’ ad effettuare i cambi (Blin e Ramadani contemporaneamente in campo con il Lecce proteso in avanti sono ridondanti) ma alla fine, ad un quarto d’ora dal termine, decide di muovere le sue pedine mandando in campo Sansone e Kaba. Fiutando l’aria di una possibile vittoria e a costo di sbilanciarsi, il tecnico salentino inserisce anche Krstovic al fianco di Piccoli. Il gol vittoria di Ramadani (una conclusione sporcata da Monterisi e sulla quale non è esente da colpe Turati) premia alla fine la volontà di un Lecce che deve comunque migliorare a livello di conclusioni: contro il Frosinone sono stati ben 18 i tiri prodotti, ma solo 6 sono stati indirizzati nello specchio della porta. Il valore di ogni conclusione è stato di appena 0.04 expected goals (xG). Se i giallorossi riusciranno a migliorare le scelte negli ultimi venti metri e la qualità dei tiri presi, allora la salvezza potrebbe arrivare anche con qualche turno d’anticipo sui piani previsti.
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