Il Var e il suo utilizzo sotto accusa, tutti gli episodi (e i dubbi) del Lecce

Dal rosso a Baschirotto a Monza passando per il rigore sbagliato da Lukaku a Roma

Il Var e il suo utilizzo sotto accusa, tutti gli episodi (e i dubbi) del Lecce
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 05:00

Se il Var è stato introdotto per aiutare l’arbitro a sbagliare meno, oggi l’occhio elettronico si sta conquistando la scena andando a vivisezionare sempre più episodi secondo protocollo. È chiaro che ogni gol viene ormai passato ai raggi x per verificarne la regolarità. Ed è quanto accaduto pure in Lecce-Milan: mentre Piccoli festeggiava la squadra addetta al Var, Guida di Torre Annunziata e l’assistente Nasca di Bari, ponevano la lente sull’azione che ha portato al gol la formazione leccese. Il Var poteva intervenire? L’ex arbitro Calvarese, in vari interventi, su quotidiani o testate on line, ha detto che lo “step on foot” non esiste proprio: non è citato dall’Ifab (l’organo che ha il potere di stabilire qualsiasi modifica e innovazione delle regole del gioco del calcio a livello internazionale e nazionale) o nel protocollo Var. E allora? E allora è andata. Il Lecce deve accontentarsi del pareggio. Una partita che passerà agli archivi e sarà ricordata non solo per la clamorosa rimonta del Lecce, ma soprattutto per il gol annullato a Piccoli. 

Non è la prima volta che il Lecce vede mutare scenari dopo episodi rivisti al Var. Il primo della stagione in corso si è verificato in Monza-Lecce. All’11’ del secondo tempo il difensore del Lecce Baschirotto interviene sul pallone e dopo tocca il piede dell’ex compagno di squadra Colombo. Per Marinelli di Tivoli l’intervento è da cartellino rosso. Il fischietto laziale viene richiamato dalla Var Room dove c’era Serra di Torino, ma l’arbitro conferma la sua decisione da campo, ovvero l’espulsione di Baschirotto. Lecce in dieci per gran parte del secondo tempo. Un altro episodio che ha fatto molto discutere è quello del calcio di rigore fischiato in favore della Roma nella recente partita disputata allo stadio Olimpico lo scorso 5 novembre. Al 2’ del primo tempo penalty assegnato alla squadra di Mourinho per il tocco del pallone con un dito o con l’unghia di un dito, si dirà. Il direttore di gara, Colombo di Como, non ravvisa il tocco di Baschirotto sulla conclusione di Dybala, ma il presunto fallo è subito rivisto al Var dove operano Maggioni di Lecco e l’assistente Piccinini di Forlì. Dalla Var Room richiamano l’arbitro, il quale va a vedere e assegna il calcio di rigore alla Roma poi parato da Falcone a Lukaku. Dalle immagini non si evince nessun cambio di traiettoria del pallone calciato da Dybala a conferma del tocco impercettibile del difensore leccese. 

L’ultimo episodio è quello di sabato scorso. Con Piccoli che a palla lontana e senza mai guardare l’avversario va a pestare il piede del difensore del Milan Thiaw, il quale non risente eccessivamente del danno ricevuto. Anzi, si riprende immediatamente anche se a quel punto ha perso un po’ la distanza da Piccoli e non fa niente per recuperarla perché non pensa minimamente che l’attaccante giallorosso possa concludere dai trenta metri. Solo quando il pallone si infila alle spalle di Maignan i calciatori del Milan più vicini al direttore di gara, Abisso di Palermo, sollevano qualche timida protesta mentre il Var è già all’opera, come da protocollo, per verificare la regolarità dell’azione. Ed ecco che spunta fuori il “pestoncino” di Piccoli nei confronti Thiaw. Anche in questo caso il direttore di gara accetta l’invito di andare a rivedere l’episodio e conferma le “accuse” della squadra Var, Guida e l’assistente Nasca. Gol annullato e giù una valanga di fischi e polemiche. Se non cambia il repertorio della casistica in cui intervenire, quello del “Via del Mare” sarà un precedente da prendere come riferimento. Ma se il Var ha rivisto l’azione del raddoppio del Milan perché non ha richiamato il direttore di gara evidenziando un fallo di Giroud su Baschirotto impedendo allo stesso di attaccare Rejinders? Non erano mancate polemiche neanche in Coppa Italia, in occasione della sfida fra Lecce e Parma. Sul punteggio di 2-0 per il Parma l’arbitro Feliciani di Teramo (che aveva sostituito a gara in corso l’infortunato Minelli) assegna il calcio di rigore al Lecce per un fallo ai danni di Piccoli, ma richiamato dalla sala Var, in postazione Meraviglia di Pistoia e l’assistente Abbatista di Molfetta, corregge la sua iniziale decisione cancella il calcio di rigore.

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