Quando Gigi Riva parlò a La Domenica Sportiva del Ceglie, la "zingara del calcio". «Questi ragazzi vanno applauditi». Era il 1970

A sinistra quella formazione del Ceglie, a destra Gigi Riva
A sinistra quella formazione del Ceglie, a destra Gigi Riva
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Martedì 23 Gennaio 2024, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Cosa hanno in comune Gigi Riva, campione italiano venuto a mancare ieri, e il Ceglie, una squadra della provincia di Brindisi che non ha mai giocato tra i professionisti? All'apparenza nulla. Eppure Riva ebbe parole meravigliose per il piccolo club della provincia pugliese nel 1970, quando fu ospite della Domenica Sportiva

Perché la zingara del calcio brindisino?

In quegli anni, dal 1968 al 1971, il Ceglie vinse tre campionati e lo fece senza avere uno stadio dove giocare.

La squadra brindisina fu soprannominata "la zingara" perché non avendo un impianto a disposizione, si spostava nei comuni limitrofi. Era un altro calcio rispetto a quello attuale: nessuno streaming, era la squadra a rientrare nel bar di fiducia del paese e raccontare ai tifosi com'era andata la partita. In quel 1970 non arrivò neppure una sconfitta. E alla redazione de La Domenica Sportiva fu inviata una lettera, che raccontava proprio questo miracolo sportivo. In studio c'era tutta la squadra del Cagliari, con Riva in testa. Era il 19 aprile, la domenica precedente i sardi avevano vinto un campionato che fu "il successo di una minoranza", il primo titolo assegnato fuori dalle grandi squadre del Nord o di Roma. 

"Questi ragazzi meritano un applauso", disse in studio Riva. Dal campione d'Italia, l'azzurro con più gol di sempre in nazionale, alla piccola zingara del calcio brindisino, il Ceglie. La grandezza di Riva è anche in questo. Come se quella puntata in tv possa essere un manifesto di Gigi Riva. Indimenticabile.

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