Papini, il doppio ex: "Lecce-Spezia sarà una partita sul filo del rasoio"

L'ex capitano del Lecce, Romeo Papini
L'ex capitano del Lecce, Romeo Papini
di Antonio IMPERIALE
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:17

La Liguria, la Puglia, lo Spezia, ma soprattutto il Lecce. Non sono storie che si perdono nel tempo. Storie diverse, magari. Accende la memoria, questa sorta di partita-spareggio che andrà in scena all’ora di pranzo, domenica prossima al Via del Mare. «C’è una serie A da difendere, la meritano tutte e due le squadre nelle quali ho giocato nel primo decennio del Duemila - dice Romeo Papini, da Terni dove gestisce quattrocento ragazzi che sognano in grande -. Nello Spezia, stagione 2011-12, un maledetto infortunio mi mise fuori gioco, feci in tempo a scendere in campo solo quindici volte, ma fu un campionato meraviglioso con la promozione in serie B da primi della classe. Fu l’inizio della scalata della squadra spezzina. Poi il Lecce, dopo un anno nel Carpi. A Lecce vissi tre anni indimenticabili. Ottanta partite, il massimo che abbia vissuto con una squadra».
Governava il gioco a centrocampo, Papini, e l’ultima stagione guidava la squadra con la fascia al braccio. Vorrebbe essere a Lecce domenica prossima. «La nostalgia è forte. Sarà una partita sul filo del rasoio in chiave salvezza. Io spero che restino in A tutte e due le mie ex squadre, che si ritrovano di fronte dopo due partitissime contro due grandi, il Lecce con la Lazio, lo Spezia addirittura vittorioso con il Milan. Se mi tocca scegliere dico Lecce, per l’intensità dei rapporti vissuti nel Salento». Ed il capitano resta sempre il capitano. Il cruccio che non si cancella, la B persa ai play off col Frosinone. «Avremmo meritato la promozione. A Lecce ho vissuto gli anni del trapasso fra gestioni diverse, sino all’alba della gestione Saverio Sticchi Damiani, che sta lasciando il segno in ogni dimensione positiva. Si capiva già che avrebbe fatto cose importanti, come in effetti sta facendo con passione ed impegno, oltre che grande competenza. Oggi il Lecce è una realtà che sotto la guida di Corvino e di Trinchera apre orizzonti lontani». E Trinchera lo introduce già nella dinamica della partitissima di domenica. «Nello Spezia c’è un uomo chiave che vorrà lasciare il segno al Via del Mare e far volare i liguri. C’è Nzola l’attaccante dal gol facile che in Italia è arrivato per via di Stefano che faceva il direttore sportivo della Virtus Francavilla. Nessuna della squadre della bassa classifica può contare su un uomo gol come lui. Ed il Lecce dovrà stare attento». E immagina, l’ex capitano leccese, le possibili chiavi di volta della partita. «Per vincere servono i gol. Ed il Lecce ultimamente li ha ritrovati. Penso alla bellissima doppietta di Oudin contro la Lazio. Oudin lo conosco da tempo, l’ho sempre ammirato. Forse ha pagato la necessità di assestamento alla realtà leccese ed alla categoria. Ma è un giocatore di prospettiva per il Lecce. Di gol si intende bene Strefezza, autore di due grandissimi campionati in questi due anni salentini. È stato determinante nei momenti migliori. Lo marcano stretto tutti, rendendogli la vita difficile. E da quando si è fermato il Lecce ha frenato bruscamente».
Sarà una partita complicata per entrambe le squadre, secondo Papini. «E ancora una volta sarà cruciale il ruolo dei due allenatori. Semplici sta facendo un lavoro molto importante alla guida della squadra ligure. Lo seguo da sempre e lo ammiro per come fa giocare la squadra, per quello che riesce a trasmettere ai suoi giocatori. Baroni è al suo primo campionato intero di serie A. Le difficoltà non gli sono mancate. Il massimo campionato italiano è molto difficile, è di un livello decisamente superiore e richiede competenza e adattamento. Ha sempre garantito, Baroni, una buona organizzazione. Una identità e personalità alla squadra. Ha pagato la frenata sul fronte offensivo. Il Lecce ha mancato lo scontro diretto con il Verona, non mancherà questo. Sul piano psicologico sarà importante anche la carica che sa dare un giocatore come Umtiti, che ha assicurato l’esperienza di un campione del mondo, preziosa per i tanti giovani che possono avere un futuro».
Papini ricorda con affetto il calore del tifo leccese. «Che sarà cruciale in una partita così delicata.

Battere lo Spezia significa gestire il finale di stagione, la trasferta di Monza, la gara interna con il Bologna, serenamente, con la forza dell’animo, e la fiducia in se stessi».

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