Salvi, procuratore di Catania: «Almeno 5 partite, forse 6, sono state truccate»

Salvi, procuratore di Catania: «Almeno 5 partite, forse 6, sono state truccate»
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Martedì 23 Giugno 2015, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 13:47
«Riteniamo che almeno 5 partite, forse 6, siano state truccate attraverso il pagamento di somme di denaro». Lo ha affermato il Procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi durante la conferenza stampa sugli arresti che hanno coinvolto, tra gli altri, i vertici del Calcio Catania. L'operazione è stata denominata «I treni del gol».



Le 5 partite sono: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell'11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1. Accertamenti sono in corso anche su Catania-Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0.



Antonio Pulvirenti era «il magistrato», «l'udienza» o «la causa» era invece il modo in cui veniva indicato al telefono l'incontro da truccare grazie «al treno», vale a dire il calciatore che si sarebbe prestato alla truffa.

Dalle intercettazioni dell'inchiesta della Polizia che ha portato agli arresti dei dirigenti del Catania, emerge il linguaggio utilizzato dagli indagati per parlare delle partite da comprare. Un linguaggio studiato nei minimi dettagli tanto che Pulvirenti e gli altri, quando dovevano discutere tra loro del prezzo per corrompere i calciatori, usavano la formula «tariffa o parcella dell'avvocato», mentre per indicare il numero di maglia del giocatore che era stato agganciato usavano la frase «l'orario del treno o il binario».



Secondo l'accusa vi sono dunque «importanti elementi» che sostengono l'esistenza di un'associazione per delinquere con una struttura «organizzativa stabile» in cui ognuno aveva il suo ruolo, finalizzata «a realizzare una serie indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive e di truffe». L'origine dell'associazione, secondo gli investigatori, risale a marzo 2015 dopo la sconfitta subita dal Catania in casa contro la Virtus Entella; sconfitta che aveva portato gli etnei in piena zona retrocessione. A quel punto i vertici della società, il presidente Pulvirenti, il direttore sportivo Delli Carri e l'ad Cosentino, si sarebbero attivati, prendendo contatti con gli altri indagati, per far

vincere il Catania.



L'indagine avrebbe inoltre accertato che il gruppo aveva «consistenti risorse economiche» messe a disposizione dall'agente di scommesse on line Impellizzeri. Ad avvicinare i calciatori ritenuti disposti a vendere le proprie prestazioni ci pensava invece il procuratore e agente Fifa Arbotti, che vantava «contatti e rapporti di conoscenza» nell'ambiente.



«L'inchiesta nasce dal fatto che il presidente del Catania Calcio Pulvirenti era pressato dai tifosi e temeva anche per la sua incolumità; per questo motivo si è rivolto alla Procura». Lo ha detto il procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi in merito all'operazione 'I treni del gol' su alcune partite del campionato di calcio di Serie B che sarebbero state truccate.



«Le indagini - ha aggiunto Salvi - hanno poi preso un filone diverso che ci ha portato a questo risultato, cioè all'individuazione di cinque partite, quasi tutte consecutive, che sono state comprate con i risultati in favore del Catania».
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