Torna su Rai 1 l’investigatore della Polizia: quattro nuove puntate del commissario Ricciardi su RaiUno

Torna su Rai 1 l’investigatore della Polizia: quattro nuove puntate del commissario Ricciardi su RaiUno
di Eraldo MARTUCCI
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Domenica 5 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:59

Aveva fatto disperare tutti i suoi innumerevoli fan quando quattro anni fa, in occasione dell’uscita del dodicesimo libro della serie, “Il pianto dell’Alba”, Maurizio De Giovanni annunciò che sarebbe stato l’ultimo con l’amatissimo Ricciardi, il commissario della Squadra Mobile della Questura della Regia Polizia di Napoli dei primi anni Trenta del secolo scorso, la cui umanità e sensibilità è direttamente proporzionale al fatto che la morte lo ha eletto a testimone del dolore e degli ultimi pensieri delle vittime morte in modo violento. Ma, fortunatamente, lo scrittore napoletano è ritornato sui suoi passi, e pochi mesi fa ha pubblicato “Caminito”, primo libro di una nuova trilogia che racconterà l’evoluzione della vita di Ricciardi tra il 1939 e il 1940. 

E se il personaggio di carta è da sempre nel cuore dei lettori, non da meno è stato il Ricciardi televisivo di Lino Guanciale, il volto simbolo delle fiction di Rai1 su cui due anni fa è andata in onda la prima serie dedicata al commissario.

Quattro nuove indagini

Sull’onda di quel grande successo arriva ora la seconda serie - diretta da Gianpaolo Tescari e girata fra Napoli, Taranto vecchia e Massafra - in onda sempre su Rai1 per quattro puntate in prima serata a partire da domani.
Febbre”, “Anime di vetro”, “Serenata senza nome” e “Rondini d’Inverno” sono i titoli dei quattro episodi: di questi, solamente tre sono la trasposizione di un libro, perché “Febbre” prende invece spunto da un racconto lungo.
Affiancato sempre dal fedele Brigadiere Maione (Antonio Milo) e dal medico legale Bruno Modo (Enrico Ianniello), Ricciardi si muove nella Napoli degli anni Trenta indagando su quattro misteriosi delitti, che metteranno a dura prova tanto il suo istinto di investigatore quanto il suo dono, quello appunto di vedere i fantasmi delle vittime di morte violenta e ascoltare il loro ultimo pensiero.

Una capacità ereditata dalla mamma ma che, per lui, è anche una maledizione.

A questo dolore si è aggiunto anche quello per la recente perdita della tata Rosa, sostituita impeccabilmente nella cura della casa dalla giovane nipote Nelide (Veronica D’Elia). Per paura di tramandare la sua sofferenza anche ai figli, Ricciardi ha deciso di rinunciare all’amore: quello per la timida Enrica, sua dirimpettaia di casa (Maria Vera Ratti). La ragazza, che intimamente ricambia il sentimento per Ricciardi, è ora corteggiata da Manfred (Christoph Hulsen), un maggiore dell’esercito tedesco in missione in Italia. 

Una nuova "fiamma"

In questa seconda stagione alla sensuale Livia (Serena Iansiti) - che da tempo prova a scalfire il cuore dell’uomo e sembra disposta a tutto per conquistarlo - si aggiunge la contessa Bianca Palmieri di Roccaspina (Fiorenza D’Antonio), con cui Ricciardi ha molto da condividere. 

«Ricciardi fa del suo trauma la sua forza sin dall’adolescenza, quando capisce che se scopre il responsabile dell’omicidio delle anime che si manifestano a lui, può dare sollievo sia a loro che a se stesso - spiega Guanciale - così diventa poliziotto, rifiutando gli affetti, ed esercita la legge per dare un senso al proprio dono, un modo per respirare e per essere utile al mondo. Proprio in questa scelta sta il suo rigore etico, che lo porterà a percorrere strade contraddittorie. L’abbiamo visto nella prima stagione ed anche qui vedremo che la giustizia di Ricciardi non sempre equivale a quella della legge».

Nella prima puntata, “Febbre”, c’è un morto al Bancolotto di vicolo della Speranzella: a Gaspare ‘O Cecato - l’assistito capace di ottenere dai defunti consigli sui numeri da giocare - è stato sfondato un occhio. Le indagini del Commissario Ricciardi si concentrano sin da subito sul conte Palmieri e sulla moglie Bianca.

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