La rivoluzione non aspetta più. Tutte le chiavi di una nuova era

La rivoluzione non aspetta più. Tutte le chiavi di una nuova era
di ​Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 30 Novembre 2023, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 12:11

La transizione ecologica più che come un impegno, come una sfida. E ancor più che come una sfida, come una rivoluzione e un'occasione per ridurre il gap con il Nord. In Puglia la transizione green è realtà già da mesi ed è un concetto che tocca vari ambiti. Dai trasporti, con i fondi del Pnrr e del Piano Strategico Nazionale Mobilità Sostenibile, all'energia, con la produzione da fonti rinnovabili, fino all'edilizia, con tutti i progetti green legati anche ai bonus degli ultimi mesi.
Dici transizione ma pensi a una serie di concetti che in una più ampia visione strategica devono tenersi insieme: sostenibilità, opportunità, cambiamento.

Seconda regione in Italia per produzione di energia

La Puglia è già al momento la seconda regione italiana per produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (9,2% del totale italiano, seconda solo alla Lombardia) e prima per lo sviluppo di energia eolica (pari a oltre un quarto della produzione italiana, il 25,2%). I dati sono stati forniti nella scorsa estate dall'assessore Alessandro Delli Noci. Numeri che spiegano quanto il Tacco d'Italia, dal Gargano fino a Leuca, sia strategico nella produzione di energia pulita. La svolta verso una produzione ecologica dell'elettricità è un paradigma che rischia di "ribaltare" i rapporti di forza già esistenti tra le regioni italiane: la Puglia ha una ricchezza naturale, in sole e vento, che ha pochi eguali nel resto d'Europa. Ed ecco che il concetto di transizione diventa opportunità da cogliere, anche per il futuro prossimo.
In un intero contesto ricco di sfide. Giuseppe Vinella (presidente Cotrap) all'interno dello speciale spiega bene quante siano le occasioni da prendere al volo anche per i trasporti. Il già citato Psnms destina alla Regione Puglia oltre 225 milioni di euro per il periodo 2019-2033 ai quali si aggiungono 96 milioni del Pnrr per la Città di Bari e circa 47 milioni di euro a valere sul Piano nazionale complementare al Pnc, in entrambi i casi per il quinquennio 2022-2026. Una pioggia di risorse che serviranno per la svolta green nel mondo dei trasporti. Bus a idrogeno (altrove sono già realtà, come a Venezia), mezzi elettrici e mobilità totalmente ridisegnata. Il primo passo, come è naturale che sia, sarà rivoluzionare il contesto di trasporto pubblico cittadino, per poi capire in che termini si potrà avere un impatto maggiore anche su quello extraurbano. In ogni caso il processo è già partito. I fondi in arrivo dall'Unione Europea rappresentano una garanzia, a patto che ci sia una giusta prospettiva nello spenderli. Ma anche in questo la Puglia degli ultimi anni sembra essere una garanzia.


Transizione per trasformare contesti che al momento risultano deboli in punti di forza, strizzando l'occhio alla sostenibilità, tanto economica quanto ambientale. Il Salento, più volte raccontato come buco nero dei trasporti ferroviari in Puglia, vedrà i treni a idrogeno.

Le infrastrutture

La Puglia si è aggiudicata quasi 14 milioni di euro per la costruzione di tre infrastrutture di rifornimento sulle ferrovie Lecce-Gallipoli, Novoli-Gagliano e Casarano-Gallipoli e ha ottenuto anche 24 milioni di euro per l'acquisto del nuovo materiale rotabile.
E resta alla finestra l'edilizia, in attesa di capire quale sarà la direttiva dell'Ue sulle Case Green e poi quale sarà il testo definitivo del Piano Casa pugliese. La grande sfida dell'efficientamento energetico - ma non solo - è stata la causa (in senso positivo) dei numerosi cantieri aperti. Anche per le costruzioni la transizione green è un'occasione. L'occasione, un po' per tutti, di ribaltare il mondo, di pensarlo più pulito e magari con la Puglia leader.
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