A un certo punto, come su una giostra impazzita, roteavano le supposizioni più varie, anche ironiche: «Lo smartphone aveva la batteria a terra», «la memoria era satura», «qualcuno l’ha cancellata per errore», «ma si sa almeno chi l’ha scattata?». Insomma: del vertice tra Raffaele Fitto e Michele Emiliano non c’era nemmeno una foto. Nulla. Eppure, le pagine social del ministro plenipotenziario e cassaforte abbondano da giorni di post e scatti con questo o quel governatore, di centrodestra e di centrosinistra, «incontro positivo» e «tavolo proficuo», pure qualche sorriso e stretta di mano. La diplomazia del tweet. Tema: il Pnrr, il Fondo sviluppo e coesione, le quote regionali e le intese da imbastire in qualche modo dopo mesi di tensioni molto più che striscianti.
Il round Fitto-Emiliano era il piatto forte di giornata, dopo le polemiche di sempre e le bordate (anche violente) degli ultimi tempi. E il silenzio fotografico e social del ministro sul vertice col governatore pugliese è eloquente più di mille parole: niente foto, niente post, niente tweet. I retroscena si rincorrono da subito: Fitto non avrebbe gradito le dichiarazioni affilate di Emiliano, rilasciate pochi minuti prima dell’incontro, ritenute irrituali, per tempistica; e discutibili, nei contenuti.
In serata, quasi obtorto collo dopo mille richieste, annegata in una fotogallery di consuntivo finale, spunta la foto dell’incontro Fitto-Emiliano: niente zoom, inquadratura larga, e se la prossemica ha un valore (e ce l’ha), c’è il ministro a spalle strette e palmi larghi e c’è il governatore con espressione corrucciata, altro che sorrisi e pensosi ma costruttivi conciliaboli Fitto-Zaia o Fitto-Bonaccini. Insomma: il primo scatto è col piede sbagliato e sa di falsa partenza. Verranno, forse, altre foto, altri post, un «proficuo» e un «positivo». Ma sarebbe il caso per ministro e governatore di fare in fretta, per non attardare la Puglia rispetto alle altre Regioni.