Alta Velocità, Rfi: nel 2026 Napoli-Bari in due ore. E 20 treni ogni ora

Alta Velocità, Rfi: nel 2026 Napoli-Bari in due ore. E 20 treni ogni ora
di Paola COLACI
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Martedì 17 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:52

Entro il 2030 più di 12 milioni di italiani avranno la possibilità di viaggiare a bordo di super treni e sfruttare le potenzialità dell’Alta velocità di Rfi (Rete ferroviaria italiana). Ma già entro 5 anni - da qui al 2026 - gli oltre 9 milioni di residenti in Puglia e Campania potranno viaggiare tra Napoli e Bari in 2 ore e sino a Lecce in 3. E ancora, il Salento sarà collegato a Roma in 4 ore. Ma sfruttando le opportunità e le economie del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilineza) a essere quintuplicata sarà anche la capacità potenziale nei due sensi di marcia. Si passerà, infatti, da 4 treni ogni 60 minuti tra Napoli e Bari a 20 treni ogni ora. Su tutta la linea nazionale, ancora, è previsto incremento del 66% dell’utilizzo del trasporto ferroviario. Ma anche la riduzione di 3mila avarie ogni anno sulla rete, il -4% di incidentalità e una riduzione media dei tempi di percorrenza del 17%, considerando anche i collegamenti nazionali e regionali su ferro. Numeri e obiettivi che emergono dall’edizione speciale Pnrr di agosto del piano commerciale di Rfi. Documento programmatico e regolatorio che in 270 pagine definisce le tracce ferroviarie (gli slot per il passaggio dei treni) che saranno messe a disposizione delle imprese ferroviarie, consente agli operatori del trasporto di programmare per tempo i loro servizi. Compresi i servizi garantiti dalle nuove opportunità infrastrutturali come la linea Alta Capacità Napoli-Bari.

Lavori per l'alta velocità da Taranto a Battipaglia: dal 2026 si viaggerà fino a 200 chilometri all'ora

Piano commerciale Rfi: ecco il "Focus Puglia"

Il “Focus Puglia”i punta i riflettori, infatti, su una linea che a oggi non garantisce collegamenti diretti ma che, come da previsioni del Pnrr, entro il 2026 potrà essere percorsa in due ore a bordo di treni lanciati a 250 chilometri orari.

L’obiettivo generale resta sempre lo stesso: ridurre la distanza tra il Nord e il Sud del Paese, con evidente vantaggio anche in termini di competitività economica per la Puglia e il mezzogiorno. E in questa direzione l’investimento complessivo, comprensivo di altri costi e voci di spesa, è di circa 561,6 milioni di euro. Ed è ripartito in diversi sotto-progetti. Realizzazione di una variante all’attuale linea Napoli-Cancello per una lunghezza complessiva di 15,5 km passando dalla stazione AV di Napoli Afragola, innanzitutto. Ma anche il raddoppio e velocizzazione della linea storica tra Cancello e Frasso Telesino e Frasso Telesino - Vitulano per una lunghezza di circa 46 km. Verranno, inoltre, soppressi 25 passaggi a livello e si raddoppieranno in variante 47 km di linea della tratta Apice-Orsara e la tratta Orsara-Bovino. Oltre agli interventi sulle linee ferroviarie, Rfi ha previsto anche quelli di potenziamento delle stazioni di Napoli e Bari. Cantieri che prevedono l’adozione delle tecnologie più moderne per la gestione del traffico. 

Alta Capacità sull'Adriatica: nel 2024 da Lecce a Bologna in 6 ore e mezza

Alta velocità/Alta capacità ferroviaria anche lungo la dorsale adriatica. E tra Lecce e Bologna treni a 200 chilometri orari e circa 6 ore e mezza di viaggio, a fronte delle 8 ore e 45 minuti attualmente previsti. Risultato realizzabile entro il 2024 con un investimento complessivo lungo la linea Adriatica, infine di circa 900 milioni di euro.
«Al di là delle attuali prospettive e dalle opportunità sul fronte della mobilità su ferro garantire dal Pnrr tuttavia - rilancia il tema il deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Commissione “Trasporti” alla Camera Diego De Lorenzis - credo sia necessario innalzare ulteriormente l’asticella dello sviluppo. E puntare sull’ammodernamento del servizio universale garantito dagli Intercity e sull’efficientamento del trasporto regionale. Parco mezzi che andrebbe sostituito a vantaggio soprattutto di lavoratori e pendolari del Sud e della Puglia stessa».

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