Scuole aperte e più professori: il piano di Agenda Sud. In Puglia coinvolti 391 istituti

Scuole aperte e più professori: il piano di Agenda Sud. In Puglia coinvolti 391 istituti
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 23 Settembre 2023, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 12:04

Più soldi alle scuole per combattere la dispersione e il fenomeno dell’abbandono scolastico al Sud. Il piano Agenda Sud, presentato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ormai qualche settimana fa a Catanzaro, entra nel vivo. Con il decreto ministeriale del 30 agosto sono stati assegnati i fondi alle scuole, che ora verranno erogati. Anche perché il grande piano di lotta alla dispersione vedrà la luce già nell’anno scolastico in corso e potrebbe vedere i primi effetti in campo già tra un paio di mesi. Sarà anche per questo che dal Ministero arriva l’accelerata con il riparto delle risorse.

Il riparto dei fondi

In tutto si tratta di 265,58 milioni di euro per le regioni del Mezzogiorno. Di questi 17,2 milioni saranno ripartiti a scuole secondarie di primo e secondo grado su proposta di Invalsi per realizzare nei prossimi due anni scolastici (fino a giugno 2025) iniziative che tengano più a lungo gli istituti aperti. E altri 31,4 milioni per le stesse scuole per assumere - per due anni - un insegnante in più per italiano, matematica e inglese. Questi istituti sono stati scelti da Invalsi, sulla base dei numeri della dispersione scolastica e riceveranno due tranche da 140mila euro. Il resto delle risorse, invece, arrivano da fondi Pn o Pon, declinati per gli anni 2023/24 e 2024/25. A livello nazionale sono due gli elenchi delle scuole: un primo prevede 123 istituti tra medie e superiori, e un secondo, invece, 1906 scuole primarie, che spesso, però, riceveranno risorse minori. In Puglia, invece, le scuole coinvolte sono 391 in tutto (nel grafico in allegato all’articolo vedrete un numero piuttosto basso per la provincia di Barletta-Andria-Trani ma è probabile che alcuni istituti siano stati valutati come Bari, essendo nato da pochi giorni l’Ufficio Scolastico Provinciale della Bat), per un pacchetto di quasi 40 milioni di euro, di cui 14 a Bari, otto a Foggia e sette a Lecce.

Fondi che serviranno a portare a termine progetti, a tenere gli istituti aperti più a lungo e possibilmente anche ad assumere nuovi docenti per potenziare l’acquisizione di alcune nozioni (i milioni di euro destinati a questo obiettivo, tuttavia, sono solo una parte del totale e saranno riservati soltanto a 43 scuole in Puglia). Avere gli istituti aperti per più ore vuol dire dare ai ragazzi un’alternativa al restare da soli, magari per strada. E soprattutto potenziare il percorso scolastico.

I dati sulla dispersione

In Puglia un ragazzo su sette non riesce a finire la scuola e lascia gli studi prima del diploma. E in tutte le province pugliesi, tenendo conto dell’intera popolazione, il numero dei non diplomati supera quello dei diplomati. L’emergenza educativa è uno dei grandi temi dell’oggi. Anche perché è uno dei gap più forti tra il Mezzogiorno e le aree più sviluppate del Paese. Il sistema rischia di diventare un circolo vizioso: un territorio nel quale i ragazzi fuggono da scuola diventa un territorio nel quale i guadagni sono minori. E il contesto socio-economico diventa sempre più difficile. E di conseguenza i ragazzi non studiano. Un circolo vizioso difficile da spezzare. Il ministro Valditara ha inserito la lotta alla dispersione tra le priorità della sua attività di governo. Agenda Sud è la prima mossa, ma non è detto che nei prossimi anni non ne arrivino altre. Mentre si insiste contestualmente anche su un miglior orientamento , già nelle scuole medie: azzeccare la scelta dell’istituto superiore da frequentare vuol dire avere meno possibilità di abbandonare precocemente.

Le critiche

Critici i sindacati della scuola, in particolare la Cgil: «Trova ulteriore conferma che, in perfetta continuità con il passato, il tema dei divari territoriali e della dispersione scolastica è di fatto appaltata quasi totalmente a fondi europei. Nessun intervento strutturale, quale ad esempio l’elevamento dell’obbligo scolastico, è previsto, rendendo evidente un approccio privo di respiro strategico contro uno dei più gravi drammi del nostro Paese».
L’altro grande interrogativo, invece, riguarda i tempi: capire, cioè, quando le risorse verranno stanziate. Per ora, però, Valditara ha rispettato l’impegno preso qualche mese fa: Agenda Sud, adesso, è un progetto concreto.

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