Scontro Emiliano-Meloni, la leader di FdI: toni indegni per una campagna elettorale

Scontro Emiliano-Meloni, la leader di FdI: toni indegni per una campagna elettorale
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Domenica 11 Settembre 2022, 21:53

Salgono i toni e la campagna elettorale s’infuoca. Testimonianza ne è il botta e risposta indiretto tra Giorgia Meloni e Michele Emiliano. La leader di Fratelli d’Italia non ha digerito alcune dichiarazioni colorite del presidente della Regione Puglia il quale ha sostanzialmente affermato che la destra dovrà sputare il sangue prima di avere successo nel Tacco d’Italia.

Meloni: mi sono stufata

«Mi sono molto innervosita, non mi interessano i detrattori ma c’è un limite a tutto. Mi imbatto in un video di una manifestazione del Pd alla quale c’era Letta plaudente con il governatore pugliese Emiliano, che dice parlando di noi “la Puglia sarà la Stalingrado d’Italia, qui non passeranno, devono sputare sangue”.

Voglio sapere da Letta se questi si possono definire toni degni di una campagna elettorale in una democrazia». La replica di Giorgia Meloni è avvenuta durante il comizio in piazza del Duomo, a Milano. «Mi sono stufata dell’irresponsabilità che sto vedendo in questa classe politica - ha aggiunto - Se io smetto di far politica non hanno programmi per i prossimi 5 anni».

La difesa di Fitto e Gemmato

Immediata la difesa anche dagli onorevoli di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto e Marcello Gemmato: «Sputare sangue è un’espressione violenta e minacciosa che specialmente in politica non dovrebbe mai essere utilizzate. Da pugliesi non ci meravigliamo che queste parole le abbia utilizzate proprio Michele Emiliano, che ci ha abituati al suo linguaggio volgare e poco rispettoso, soprattutto nei confronti degli avversari. Quello che ci meraviglia è che il segretario del Pd Enrico Letta, invece che prendere subito le distanze da Emiliano al termine del suo intervento, lo abbia addirittura abbracciato». Infine, la stoccata di Fitto e Gemmato: «Se queste parole fossero state pronunciate da Giorgia Meloni, siamo certi che avremmo ascoltato un fiume di reazioni indignate con tantissimi commenti che avrebbero fatto riferimento all’immancabile linguaggio e comportamento fascista».

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