La ripresa in Puglia, in tre mesi stimate 72mila assunzioni. A Lecce il maggior tasso di entrata a giugno

La ripresa in Puglia, in tre mesi stimate 72mila assunzioni. A Lecce il maggior tasso di entrata a giugno
La ripresa in Puglia, in tre mesi stimate 72mila assunzioni. A Lecce il maggior tasso di entrata a giugno
di Pierpaolo SPADA
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Giovedì 10 Giugno 2021, 05:00

I segnali di maggio erano attendibili: anche la Puglia si sta rialzando. La ripresa c’è e sta producendo una domanda di lavoro addirittura superiore a quella del 2019, era pre-Covid. I numeri di giugno elaborati da Unioncamere-Anpal-sistema Excelsior (sulla base delle stime offerte da un ampio campione di 115mila imprese tra il 21 aprile e il 6 maggio) esprimono il trend vivace di un mercato del lavoro che, come ogni primavera-estate, soprattutto al Sud Italia, è trainato dal turismo, ma non solo. Grazie al Superbonus 110, anche le costruzioni stanno alimentando un flusso di occupazione che non si manifestava così intenso davvero da molti anni.

I numeri

 

La tendenza alla ripartenza è generalizzata. Ma il tasso di entrata (assunzioni) della Puglia a giugno - 5,7% - supera quello nazionale (4,3%) e meridionale (5,5%). Complessivamente, da qui ad agosto si stimano 72.660 assunzioni. Che, solo nel mese in corso, potrebbero essere 33.600, ovvero 3.670 in più rispetto a giugno 2019, 9.810 in più del giugno 2020 e 14.620 in più rispetto a maggio scorso. Degli oltre 33mila nuovi posti di lavoro, il 26,5% è concentrato nell’industria e il restante 73,5% nei servizi, il comparto che include “alloggio, ristorazione e servizi turistici” oltre ai servizi alle imprese e alle persone. Non è, infatti, un caso che, da regina del turismo in Puglia, la provincia di Lecce sia prima nella regione per tasso di entrata a giugno (8,2%) - sopra Foggia (7,2%), Brindisi (5,8%), Taranto (5,1%) – grazie proprio all’elevata percentuale di assunzioni previste nei servizi - 79,9% -, superiore di quasi 10 punti alla media nazionale e meridionale, ma altrettanto inferiore rispetto a tradizionali “mete” come Rimini.

Guardando al turismo, la Puglia risalta in vetta grazie al Salento. In termini generali, è, però, Bari (settima in Italia) che tiene in alto la regione. Dulcis in fundo, la classifica delle assunzioni dei giovani, onorata per la Puglia da Taranto e Brindisi, rispettivamente, sesta (36,5%) e nona (35,1%) in Italia. Nel merito dei posti di lavoro offerti, a giugno è scarsa in Puglia la percentuale di assunzioni riservate a dirigenti, professioni specializzate e tecnici (11,2%): a Bari e Taranto le maggiori opportunità.

Meglio dovrebbe andare per impiegati, professioni commerciali e nei servizi, siamo al 42,8%, in linea con il Sud: Brindisi e Lecce le province più assortite. Quanto agli operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, il tasso è allineato a quello nazionale e meridionale (31%).

Infine, le professioni non qualificate: il segmento assorbe in Italia il 15,1% delle assunzioni previste nel mese, tante quante se ne stimano in Puglia. A Lecce il boom (22,3%). Non sono ancora disponibili le schede di dettaglio regionale e provinciali. Quanto alle difficoltà di reperimento si può dire che in Puglia la percentuale sia del 25,6%, un po’ più bassa della media nazionale. In Italia le percentuali più elevate difficoltà di reperimento per carenza di candidati riguardano farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (46%), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (32%) e operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettrotecniche. Per inadeguatezza della preparazione, la difficoltà di reperimento riguarda, invece, dirigenti e direttori (28%), operatori della cura estetica, (29%) e operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori. Opportunità reali e durature? Pochi i contratti a tempo indeterminato (19%) in arrivo. Con il turismo, continuano a spopolare (56%) soprattutto quelli a tempo.

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