"Scegliere chi curare privilegiando, in caso di risorse insufficienti, i pazienti che potranno trarre maggiori benefici dalla terapie". Il criterio di "selezione" per le cure è riportato, nero su bianco, nella bozza del Piano pandemico 2021-2023 che affronta anche la questione degli aspetti etici legati alla minaccia pandemica del Covid-19. Un passaggio che ha suscitato non poco allarme tra i governatori delle Regioni, oltre che una valanga di polemiche. Ma dal ministero della Salute nelle scorse ore sono giunte le prime rassicurazioni: «È solo una bozza informale condivisa con i soggetti interessati e destinata a raccogliere indicazioni e modifiche». Gli operatori sanitari sono "sempre obbligati, anche durante la crisi, a fornire le cure migliori, più appropriate, ragionevolmente possibili. "Tuttavia - secondo quanto recita la bozza, quando la scarsità rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, i principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio".
«Ma in Puglia per il malati c'è sempre stato posto nelle terapie intensive». A rimarcarlo è l'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco. «Sono quasi 40.000 i positivi Covid soltanto nel mese di novembre, quindi una fortissima ondata.
«Attualmente - ha continuato - grazie all'implementazione, noi abbiamo 277 posti di terapia intensiva dedicati al Covid. Come area medica totale, sono circa 2.200. In tutto, abbiamo 2.500 posti, tra area medica e terapia intensiva, quindi medica, subintensiva e intensiva, dedicati al Covid. Questo piano, questo calcolo è stato fatto sulla base di quelle che erano le proiezioni epidemiologiche, quindi sulla prevista attività di assorbimento dell'ondata pandemica. Grazie al giusto calcolo epidemiologico che è stato fatto sull'ondata pandemica, non c'è stato mai un giorno nella nostra regione, neanche durante il picco della pandemia, in cui abbiamo lasciato dei pazienti Covid a casa. Li abbiamo ricoverati tutti».