«Noi restiamo nel Salento se non ci complicano la vita»

«Noi restiamo nel Salento se non ci complicano la vita»
di Valeria BLANCO
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Mercoledì 10 Settembre 2014, 23:13 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 09:25
«Il Salento l’ho scoperto più di vent’anni fa. Ci ho passato le vacanze per almeno un decennio, poi ho deciso di investire perché questo è il mio lavoro. Ora vorrei rimanere in Puglia per realizzare un sogno, ma non ho più molta forza di combattere». Nonostante gli intoppi burocratici e un ricorso al Tar (vinto), Alison Deighton, immobiliarista britannica e moglie del segretario al Tesoro del governo Cameron, spera ancora di poter portare a buon fine l’investimento milionario a Sant’Isidoro. Insieme con il socio, il magnate del petrolio Yan Taylor, ha progettato un resort ecocompatibile a 5 stelle, per la cui realizzazione è previsto un investimento da 70 milioni di euro. La burocrazia, però, rischia di far saltare tutto. «Sei anni di lavoro - spiega la signora Deighton - non si buttano via con leggerezza, ma francamente non mi aspettavo questo accanimento».



Come mai ha deciso di investire nel Salento?

«Credo sia la parte più bella della Puglia: ha un mare splendido, una natura straordinaria e ottimo cibo. Da subito ho notato come, a fronte di un patrimonio così ricco, avesse poche infrastrutture ricettive per permettere ai turisti di godere a pieno della natura».



Così, ha deciso di puntare su Sant’Isidoro.

«Sono un’imprenditrice e a un certo punto ho iniziato a intravedere l’opportunità di creare una struttura. Credo che masserie e ville già esistenti non bastino per flussi di turismo che sono progressivamente cresciuti e ho cercato un luogo dove alla bellezza del mare e della natura si potesse abbinare la possibilità di costruire. Sei anni fa ho comprato un terreno e realizzato un progetto per un resort ecocompatibile».



Quando sono iniziati i problemi?

«Con il Comune è andato tutto bene: abbiamo cercato di capire cosa servisse e poi proceduto con il piano di lottizzazione, con tutti gli adempimenti che ci venivano richiesti. I problemi sono iniziati quando il progetto è approdato in Regione».



Cos’è accaduto?

«Hanno iniziato a chiederci documenti e integrazioni che abbiamo regolarmente inviato. Alla fine, abbiamo ottenuto un parere paesaggistico negativo».



Il Tar, però, ha bocciato il no della Regione.

«Questo mi incoraggia, ma la Regione ha presentato un ricorso e bisognerà continuare la battaglia».



Come immagina il suo resort?

«Ci siamo impegnati nella tutela degli alberi: abbiamo impiegato quattro anni per recuperare gli olivi che erano stati sfregiati per fare la legna e adesso produciamo perfino il nostro olio extravergine d'oliva. Immagino una struttura ricettiva in cui le costruzioni siano ecosostenibili e in armonia con l'ambiente circostante. In cui la gente possa godere della bellezza dei luoghi e possa anche sentirsi partecipe dei processi di produzione dell'olio o degli altri prodotti della terra.



Ha intenzione di rimanere e provare a portare a termine il suo progetto?

«Quando investi molto denaro e sei anni della tua vita in un progetto in cui credi, non vorresti mollare. Abbiamo i soldi, vogliamo investirli nel Salento, vogliamo realizzare una struttura che sia in armonia con l’ambiente circostante, ma a questo punto siamo un po’ stanchi di combattere».