Minacce agli amministratori, la Puglia è terza in Italia per atti intimidatori nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri

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Lunedì 26 Giugno 2023, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 20:55

Calano le minacce, ma l’Italia resta tra le prime in Europa per numero di atti intimidatori nei confronti di sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della pubblica amministrazione. E la Puglia non fa eccezione. Secondo il report di Avviso Pubblico nel 2022 sono stati almeno 326 gli episodi di questo tipo in Italia, con una diminuzione del 25% rispetto al 2021, quando furono 438. «Su questi numeri bisogna fare una riflessione, chiederci se ci sia una cifra oscura, capire quanto di quello che non vediamo più nei dati sia realmente una riduzione o quanto nasconda la voglia di non denunciare», avverte il presidente di Avviso Pubblico, Roberto Monta. 

Il dato


Nella graduatoria delle regioni più colpite è al primo posto la Sicilia, con 50 casi censiti, seguita da Campania (49), Puglia (48) e Calabria (42). 
Per quanto riguarda la Puglia, appunto, il numero maggiore di casi ha riguardato la provincia di Lecce, con 15 casi in 10 Comuni colpiti: Alessano, Casarano, Galatone, Gallipoli, Leverano, Nardò, Presicce, Salve, Seclì e Squinzano.
Dodici invece i casi a Foggia, in sei Comuni: Castelnuovo della Daunia, Lucera, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e San Severo.
Al terzo posto della graduatoria pugliese c’è Bari con 10 atti intimidatori in 8 Comuni: Bari, Castellana Grotte, Cellamare, Corato, Giovinazzo, Mola di Bari, Ruvo di Puglia e Terlizzi.
Cinque casi a Taranto, tra Carosino, Castellaneta, Lizzano, Palagianello e Torricella.
Nella Bat 4 atti intimidatori, con tre Comuni coinvolti: Barletta, Trani, Margherita di Savoia.

Infine, Brindisi con due casi: nel capoluogo e a Fasano.


«Anche se nel 2022 sono calati questo tipo di atti intimidatori, non bisogna abbassare la guardia. Fare l’amministratore locale è un atto di coraggio. Dobbiamo essere motivati a fare di più e lavorare sul loro senso di solitudine. C’è bisogno di una rinnovata stagione di vicinanza ai sindaci anche con risorse», ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. L’Italia veste da tempo una sorta di maglia nera in questa preoccupante classifica, almeno secondo i dati parziali confrontati anche con Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled), organizzazione no-profit. Su 16 Stati europei presi in esame, il 75% di intimidazioni o aggressioni registrate sono avvenuti nel nostro Paese. Ma mentre qui i casi diminuiscono, aumentano in Francia e in Grecia. Ad emergere sono stati inoltre gli atti di violenza consumati attorno alla cosiddetta galassia no-vax.
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