Marò, l'Italia chiede all'Aja il ritorno di Girone

Marò, l'Italia chiede all'Aja il ritorno di Girone
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Sabato 12 Dicembre 2015, 21:36
(di Paola Tamborlini) (ANSA) - L'Italia ci riprova. E dopo il no del tribunale del mare di Amburgo si rivolge ai giudici che da questo momento prenderanno in mano lo spinoso caso dei maro', quelli del tribunale arbitrale dell'Aja, per chiedere che Salvatore Girone possa tornare in Italia e attendere nel suo Paese la decisione che lo riguardera'.

Dopo quattro anni in India - nell'ambasciata italiana a New Delhi - e considerando che anche la decisione del tribunale arbitrale potrebbe richiedere tempi lunghi, l'Italia chiede ai giudici di "riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali anche prima delle soluzione definitiva della controversia". E lo fa con una richiesta di misure provvisorie, da discutere prima di entrare nel merito della vicenda. In attesa dell'udienza gia' fissata per il 13 gennaio (che coincide peraltro con la scadenza del "permesso" di curarsi in Italia concesso a Massimiliano Latorre), sara' dunque il tribunale arbitrale a dover fissare una data per discutere la richiesta italiana.

Una richiesta annunciata dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che, spiega la Farnesina, si inserisce nella decisione presa nell'agosto scorso dal Tribunale del mare di Amburgo di sospendere tutti i procedimenti a carico dei due fucilieri. In quell'occasione i giudici di Amburgo respinsero la richiesta di rientro di Girone presentata dall'Italia spiegando che si trattava di un argomento di competenza del tribunale di arbitrato dell'Aja, che loro non potevano dunque esaminare. Quella di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ritenuti da New Delhi responsabili dell'uccisione di due pescatori indiani al largo del Kerala il 15 febbraio 2012, e' stata una vicenda caratterizzata da continui rinvii e rimpalli tra i tribunali indiani, polemiche sulle competenze e la giurisdizione, tensioni tra Roma e Delhi e attacchi politici in entrambi i Paesi. Fino alla decisione italiana di avviare un arbitrato internazionale nel giugno scorso.

"L'Italia - ha precisato la Farnesina - e' determinata a far valere in giudizio il diritto esclusivo all'esercizio della giurisdizione sulla vicenda della Enrica Lexie, nonche' l'immunita' che il diritto internazionale riconosce ai militari che operano nell'esercizio delle loro funzioni". Ma la prima mossa deve essere il rientro di Girone in Italia.
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