Istat, faro sulla Puglia: 15mila residenti in meno, ma cresce la vita media

Istat, faro sulla Puglia: 15mila residenti in meno, ma cresce la vita media
di Valeria BLANCO
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Martedì 19 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 10:42

“L'Italia sta scomparendo”. Una delle più discusse affermazioni di Elon Musk, recentemente in Italia sul palco di Atreju, trova conferma negli ultimi dati del censimento Istat che riguarda la popolazione residente in Italia e le dinamiche demografiche relative all’anno 2022. Da una rapida disamina dei numeri emerge che al 31 dicembre dello scorso anno gli italiani residenti nel Bel Paese sono 58.997.201, cioè quasi 33mila in meno rispetto ai 59.030.133 dell'anno precedente. Si tratta della naturale prosecuzione di una dinamica demografica negativa iniziata già nel 2014, che ha avuto un picco negli anni della pandemia (nel 2021 il decremento di popolazione era stato pari a -3,5 per mille e nel 2020 pari a -6,7 per mille) e che prosegue anche nel 2022, sebbene con una frenata, attestandosi al -0,6 per mille.

Sempre meno bebè in Italia


Il decremento demografico, più evidente nel Mezzogiorno che nel Centro e Nord Italia, è causato da molti decessi a fronte di nascite che sono sempre meno: il 2022 ha segnato in Italia un nuovo record negativo, con appena 393mila bebè venuti al mondo da gennaio a dicembre. E se il crollo demografico complessivo non è stato ancora più devastante è solo grazie agli stranieri (poco più di 5 milioni quelli censiti, 2,2% in più rispetto al 2021). 
Non va meglio in Puglia, dove il crollo demografico nel 2022 ammonta a 15.258mila: tanti sono i residenti in meno rispetto all’anno precedente.

La regione passa quindi dai 3.922.941 abitanti del 2021 ai 3.907.683 dell’anno passato e, dopo la Sicilia (che perde circa 19mila residenti) è la regione in cui la variazione censuaria in negativo è maggiore in Italia. Anche qui gli stranieri danno una mano: quelli residenti sono pari a 142.145 nel 2022, circa7mila in più rispetto all’anno prima.

Si spopolano i Comuni piccoli


Dai dati messi a disposizione dell’Istat emerge anche che il decremento di popolazione interessa il 61% dei Comuni italiani, soprattutto quelli piccoli, cioè quelli con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti. Una buona metà delle città più grandi (quelle con più di 100mila abitanti) registra invece un saldo positivo rispetto al 2021. Tra queste, in ottava posizione - dopo Milano, Roma, Parma, Bologna, Brescia, Firenze, Prato - c’è Bari. Ma ci sono anche città grandi che registrano un saldo negativo di popolazione rispetto al 2021 e tra queste in “top ten” ce ne sono ben due pugliesi: Taranto (settima posizione dopo Napoli, Palermo, Messina, Catania, Torino, Reggio Calabria) e Foggia, decima dopo Venezia e Cagliari (rispettivamente ottava e nona posizione).


Riguardo la struttura della popolazione, si conferma il dato delle donne che superano gli uomini di 1,3 milioni di unità, così come si conferma l’inesorabile invecchiamento medio: a fine 2022 l’età media in Italia è pari a 46,4 anni. Un ulteriore passo avanti rispetto al 2021, quando l’età media era di 46,2 anni.

Si alza l'aspettativa di vita in Puglia


La buona notizia, per il Sud Italia e per la Puglia in particolare, è che il Mezzogiorno registra, rispetto al Centro e al Nord Italia, un tasso di mortalità inferiore. Rispetto al 2021, poi, in Puglia aumenta la speranza di vita: per gli uomini è pari a 80,6 anni (pari alla media nazionale), con un incremento superiore al mezzo anno di vita rispetto al 2021. Per le donne, la speranza di vita si attesta sugli 84,6 anni (poco meno della media nazionale che pari a 84,8), ma anche in questo caso con un incremento di qualche mese rispetto all’anno precedente.
Infine, i cittadini italiani residenti all’estero nel 2022 sono quasi sei milioni, la metà dei quali vive in un altro Paese dell’Unione Europea. Per quanto riguarda i pugliesi, quelli residenti all’estero nel 2022 sono 153.980, la metà dei quali vive nei due Paesi che tradizionalmente sono stati meta dell’emigrazione dalla nostra regione negli anni ‘60 e cioè Germania (48.717) e Svizzera (27.244). Seguono, nelle preferenze dei pugliesi, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Se si guarda però solo ai giovani, cioè alla fascia d’età che va dai 18 ai 39 anni, quasi la metà ha scelto di vivere nel Regno Unito.

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