Verso la terza dose per tutti. Emiliano: «Ho chiesto a Speranza di procedere senza distinzioni»

Verso la terza dose per tutti. Emiliano: «Ho chiesto a Speranza di procedere senza distinzioni»
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:39

Dopo gli 80enni e i più fragili, dopo i medici, gli infermieri, il personale e i degenti delle Residenze sanitarie, e - con tutta probabilità - il mondo della scuola, sulla terza dose si prospetta il possibile allargamento della platea entro l’anno. «Noi come governo - ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - non abbiamo mai escluso l’ipotesi di obbligo vaccinale: lo abbiamo già introdotto per alcune categorie e, quindi, valuteremo nelle prossime settimane, in base ai dati, eventualmente se introdurlo per altre fasce ancora». 

LE FASCE 
Anche per la terza dose, dunque, probabilmente si procederà per fasce di età: dopo gli over 60, potrebbe toccare ai cinquantenni, la categoria più numerosa che ha fatto 8,3 milioni di vaccini. Se la terza dose verrà allargata agli over 50 già a novembre e dicembre, il totale delle persone vaccinabili da qui a fine anno sarebbe di 7,6 milioni di persone. Anche in Vaticano è iniziata la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid19, dando la priorità agli ultra sessantenni e alle persone con fragilità. Papa Francesco, ultraottantenne, sarebbe stato tra i primi a riceverla. 
Intanto il generale Francesco Paolo Figliuolo fa sapere che oltre 46,5 milioni di italiani, che rappresentano oltre l’86% della popolazione over 12 si è vaccinata. «La campagna sta continuando, il nostro obiettivo è sfondare la quota dell’86% e andare al 90%», afferma. A scendere in campo sono anche i governatori. «Ho parlato con il ministro Speranza e ho chiesto di poter procedere direttamente alla terza dose per tutti i cittadini senza particolari distinzioni», fa sapere il governatore pugliese Michele Emiliano. Appena il giorno prima, l’assessore regionale alla Salute Pier Luigi Lopalco aveva detto: «I vaccini nei frigoriferi ci sono: offriamo la dose di richiamo a tutti coloro che abbiano completato il ciclo vaccinale da più di 6 mesi».

Sul “booster” anti-Covid l’epidemiologo aveva invitato a mandare un «messaggio chiaro e comprensibile per chiunque. Senza venir meno al principio della priorità - precisa - che sarebbe rispettato perché si seguirebbe comunque l’ordine utilizzato nella somministrazione delle prime e seconde dosi». 

GIMBE
Intanto, la paventata esplosione autunnale dei contagi non c’è stata, e sebbene numeri ufficiali sulle classi attualmente in quarantena non ce ne siano né è stato varato il nuovo, atteso documento sulle quarantene, che dovrebbe uniformare i protocolli e decisioni delle Asl di tutta Italia, le lezioni negli istituti continuano in gran parte a svolgersi presenza. Ma il monitoraggio Gimbe “Sicurezza Covid-19 nelle scuole”, mette in allerta: «Ancora non c’è un effetto scuola» ma «i focolai segnalati invitano a tenere alta la guardia». Ad essere carente, secondo lo studio Gimbe, è lo screening periodico dei contagi nelle strutture scolastiche «se non nelle scuole sentinella, di cui però mancano i dati pubblici». Troppe risorse, inoltre, vengono investite per disinfettare le superfici e poche per areare ambienti in cui il distanziamento interpersonale di un metro «è un obbligo flessibile in classi pollaio». A questo si aggiunge che «lo zoccolo duro di personale scolastico non vaccinato sfiora il 6%». Il report della Fondazione Gimbe, al 25 ottobre, attesta che il 67,2% della popolazione 12-19 anni (3.064.055) ha completato il ciclo vaccinale e il 5,5% (249.401) ha fatto la prima dose.
In Puglia, secondo Gimbe, nella popolazione tra i 12 e i 19 anni il 79,1% ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid, contro una media italiana del 72,7%, fanno meglio solo Sardegna, Lombardia e Molise. Mentre il personale scolastico che non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino è pari 6,4%, leggermente più alta della media nazionale pari al 6,3%, anche se «i dati sono in corso di verifica». 

IL BOLLETTINO
Stando al consueto bollettino regionale sono 265 i nuovi casi di positività al Covid registrati ieri in Puglia su 21.417 tamponi, con un tasso di positività che sale all’1,24% (rispetto all’1% di martedì). Quattro sono i decessi. Le nuove infezioni sono così distribuite: in provincia di Bari 82, nella Bat 12, nel Brindisino 16, in provincia di Foggia 38, in quella di Lecce 46, nel Tarantino 67, due i residenti fuori regione, due le province in definizione. Sono 2.538 le persone attualmente positive, 128 quelle ricoverate in area non critica, 18 in terapia intensiva.

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