Intelligenza Artificiale: la svolta nel Mezzogiorno tra imprese e robot in medicina

Intelligenza Artificiale: la svolta nel Mezzogiorno tra imprese e robot in medicina
di Cristina SCARASCIULLO
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Venerdì 14 Aprile 2023, 05:00

Nel Mezzogiorno l’intelligenza artificiale è impiegata molto di più rispetto al resto del Paese. Un dato interessante e in linea con la media europea: nel 2021 le imprese che utilizzano almeno una tecnologia di Ia sono circa l’8% in Europa, e nel solo Mezzogiorno il dato si aggira intorno al 7,6% (contro il 6,2% della media nazionale italiana). Il crescente impiego dell’Ia nelle piccole e medie imprese è un tema sempre al centro del dibattito pubblico e politico, anche per le ricadute che può avere sul mercato del lavoro.
Di intelligenza artificiale e dei suoi impieghi nelle imprese pugliesi e lucane si è parlato durante l’incontro organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform a Bari. Se da un lato c’è lo sviluppo dell’Intelligenza, dall’altro «i dati ci dicono che il livello base di digitalizzazione delle nostre imprese è più basso rispetto a quello delle imprese del nord Italia e del nord Europa, questo gap va colmato – ha spiegato il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana –. Dobbiamo colmarlo, operiamo in un mondo complesso, che sta andando velocissimo e in cui la digitalizzazione e la transizione digitale sono davvero fondamentali. Le pmi (piccole e medie imprese) sono quelle che stanno incontrando maggiore difficoltà e dobbiamo intervenire proprio in questo ambito».
Si tratta di un tema estremamente caldo, considerate non solo le implicazioni sul mercato del lavoro, ma anche quelle che riguardano la normativa sulla privacy. «In questo momento dobbiamo permettere alle imprese di capire come utilizzare l’intelligenza artificiale. C’è un elemento culturale: preparare le imprese a porre attenzione alla raccolta e all’utilizzo di questi dati perché possano essere poi gestiti e processati», ha detto Teresa Caradonna, vicepresidente di Piccola Industria. È del 31 marzo il blocco dell’algoritmo ChatGp, bloccato in Italia in quanto non ritenuto sicuro per il trattamento dei dati. Negli ultimi giorni il Garante per la privacy si è pronunciato su questo caso, chiedendo una maggiore trasparenza nel trattamento dei dati da parte dell’algoritmo e un maggiore controllo sui dati degli utenti under13, che potrebbero aggirare l’ostacolo falsificando la data di nascita. È stata fissata al 30 aprile la scadenza per adeguare le policy, rendendolo in linea con la normativa europea sul trattamento dei dati (Gdpr).
La cosa importante è preparare le industrie a diventare aziende data driven. Il capitale umano è comunque essenziale, perché abbiamo bisogno di risorse formate su tecnologie e competenze avanzate» ha concluso Caradonna.
Tra le aziende pugliesi che già impiegano questo tipo di tecnologie c’è Predict, che si occupa di distribuzione di strumentazione elettromedicale e sviluppa nuovi prodotti in ambito di robotica, telemedicina e diagnosi: «L’intelligenza artificiale per noi è uno strumento. Serve ad ampliare i prodotti che utilizziamo, soprattutto ad assecondare il nostro mercato, che è principalmente sanitario, nello svolgere attività in maniera sicuramente più efficiente e creando un valore aggiunto che prima non era possibile raggiungere – ha spiegato Michele Lagioia, product manager dell’azienda –. Per esempio, tramite i robot possiamo intrattenere i pazienti, specialmente quelli pediatrici, durante alcuni trattamenti. Questo libera gli infermieri che prima dovevano in un certo senso occuparsi anche di questo». L’obiettivo è quello di implementare la sperimentazione e l’utilizzo di questo tipo di tecnologie, per migliorare le performance dell’azienda sul mercato: «In futuro, contiamo di sviluppare ulteriormente l’intelligenza artificiale, collaborando con Università e Politecnico di Bari, cercando di sviluppare algoritmi di machine learning che assecondano alcune nostre necessità, come l’interpretazione di segnali a livello sia ecografico che parametri vitali, così da arricchire le funzionalità dei nostri prodotti. Utilizzare questa tecnologia è importante, ed è importante iniziare a sfruttarla e cavalcare quest’onda» ha concluso Lagioia.
Il divario tra le aziende che impiegano questo tipo di tecnologie e quelle che se ne tengono ben lontane resta però importante: la formazione risulterà quindi decisiva sia per far crescere il dato complessivo che per raggiungere gli obiettivi di mercato previsti (crescita media del 22% del volume annuo). Per il Sud sembra una grandissima occasione per colmare il gap con l’Italia settentrionale e rendere le proprie pmi più competitive e al passo coi tempi. Un’occasione che non va assolutamente sprecata. 
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