Transizione ecologica, turismo e cultura: riconoscimento per 20 startup "innovative"

Contributo a fondo perduto di 20mila euro

Transizione ecologica, turismo e cultura: riconoscimento per 20 startup "innovative"
di Francesco TRINCHERA
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Mercoledì 6 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:04

Venti startup, dieci nel campo nella transizione ecologica ed altrettante in quello di turismo e cultura, sono pronte al percorso di affiancamento di Bravo Innovation Hub, acceleratore di impresa voluto da Invitalia che si terrà a Brindisi per la terza volta. 

Il programma


I lavori partiranno questa mattina a palazzo Guerrieri ma già da ieri sera si è avuto un primo assaggio di quello che sarà il nuovo programma, con la presentazione proprio dei nuovi percorsi nella sala conferenze dell’Autorità portuale. Bravo Innovation Hub (che ha sede anche a Palermo e Cagliari, con diversi indirizzi) è finanziato attraverso i Pon imprese e competitività. Il percorso durerà dodici settimane e sarà gestito da Lventure, Cetma e The Qube. Ogni startup avrà un contributo a fondo perduto di 20mila euro, una valutazione personalizzata su punti di forza e di possibile miglioramento, accompagnamento per lo sviluppo del prodotto o servizio (dal modello di business alle nuove tecnologie), un percorso di formazione sulle competenze imprenditoriali, uno spazio di lavoro e sperimentazione nell’hub, una giornata dedicata al confronto con realtà affermate nel proprio settore, iniziative di incontro “business” ed una giornata di presentazione del progetto. E rispetto alle scorse edizioni, si registra anche una consistente partecipazione da regioni del centro e del nord Italia. Prima della presentazione ci sono stati due momenti introduttivi con un caso di scuola per tema: Luciano Belviso di Blackshape per “Tecnologie per la transizione 4.0” e Mariarita Costanza per “Turismo, cultura, wellness e sostenibilità”. Più nel dettaglio, nel primo ambito ci sono quattro startup dalla Puglia.

Le realtà

Agridatalog mette assieme agronomi, ricercatori universitari ed ingegneri informatici per inserire le nuove tecnologie nell’agricoltura, dai sensori alla “internet delle cose”; mentre OmniEnergy sviluppa prodotti di intelligenza artificiale per aumentare significativamente l’efficienza della produzione e del mercato dell’energia anche attraverso un modello chiamato Orchestra, utilizzato su impianti eolici e fotovoltaici. Dalla Puglia arriva anche Preinvel, che ha ideato il primo filtro fluidodinamico per depurare le emissioni inquinanti utilizzando solo l’aria; così come Pythagor, autrice di un software per calcolare il fatturato di bar e ristoranti, attraverso statistiche su “big data”, che poi sarà utilizzata per controllare il micro-mercato cittadino, allo scopo anche di migliorare l’offerta per la clientela. C’è poi Seozen dalla Campania, che fornisce strumenti “Seo” (posizionamento nei motori di ricerca) innovativi e supporto personalizzato alle aziende per migliorare siti web ed aumentare le vendite online, mentre dall’Emilia Romagna arriva Èlevit, che realizza una tecnologia in vetro che fa da interfaccia tra l’utente ed il venditore. Quindi, i piemontesi di Barter puntano sull’efficientamento dei magazzini, attraverso una rete di negozianti e creando un grande magazzino virtuale dove richiedere i prodotti di cui si ha necessità ed i lombardi di Displaid su un sistema di controllo, tramite sensori, per ponti e viadotti, fornendo le informazioni al cliente.

Dalla Sicilia, c’è Carbuddy, una piattaforma che connette utenti e centri di riparazione auto per valutare la scelta ideale, compatibilmente con le necessità del cliente ed i toscani di Recivu mirano, con un app, ad eliminare gli scontrini cartacei, inviandoli digitalmente all’utente e fornendo dati utili al negoziante. Nel secondo ambito le imprese pugliesi sono tre: Creative Harbour, che vuole creare una “community internazionale” di lavoratori da remoto mettendo assieme pacchetti di viaggio ed una rete di strutture ricettive; Orma Guides tramite una app che attraverso guide digitali, mette in evidenza ristoranti, centri culturali e realtà sostenibili ad alto impatto sociale, ambientale ed economico ed Unexpected Italy è un sistema di viaggio che crea “guide digitali avanzate” che permettono di scoprire l’Italia in base alla propria personalità, passioni ed interessi. Quattro sono invece le startup dalla Campania: Art Out of Frame Srl, rivolto a musei, siti archeologici, studi di architettura e organizzatori di eventi per creare in autonomia esperienze personalizzate in realtà aumentata e Ruralis offre una gestione digitale di case vacanza nelle aree interne d’Italia, con una gestione semplificata delle prenotazioni con supporto multilingue, che facilitano l’ospitalità per i proprietari. Ancora, Smartway ha creato un portfolio di borghi italiani, con una selezione di alloggi adatti al lavoro da remoto ma allo stesso tempo massimizzare il risultato sul territorio e Treepli guarda alla condivisione di itinerari di viaggio realmente vissuti, trasformandoli in esperienze replicabili da chiunque, con gli operatori che possono usarlo per promuovere le diverse destinazioni. Quindi, i laziali di MeeTravel propongono un social network per trovare i compagni di viaggi ideali o di organizzare i propri viaggi in modo autonomo ed i trentini di Mountain Maps Srl hanno creato una app di navigazione in montagna basata sull’intelligenza artificiale “generativa”, con la scelta del percorso adatto a seconda delle esigenze. Infine dalla Lombardia Open Stage propone un totem prenotabile tramite app che consente di realizzare un evento live in sazi pubblici e privati, con tutta la strumentazione audio necessaria. “Con i precedenti programmi avviati a Brindisi – ha detto Roberto Passetti, responsabile di Invitalia per l’imprenditorialità – si è rafforzata la convinzione che agli incentivi finanziari vanno abbinati percorsi di accompagnamento ed accelerazione per le startup, nella fase più delicata che è quella di validazione del prodotto sul mercato, incontro con gli investitori ed il mondo dei capitali e la ricerca di partner, oltre a percorsi di formazione ed approfondimento”. Per Federica Garbolino, responsabile comunicazione, promozione e servizi di Invitalia, si sta già lavorando per poter avere una nuova edizione di Bravo Innovation Hub, cercando di intercettare i fondi della prossima programmazione dell’Unione europea.

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