Pnrr, Fitto: «La messa a terra del Piano è la fase più complessa»

Raffaele Fitto al convegno Links a Lecce
Raffaele Fitto al convegno Links a Lecce
di Alessandra LUPO
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Lunedì 25 Settembre 2023, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 12:18

«Il giugno del 2026 è un termine che va tenuto nella giusta considerazione. E la seconda considerazione da tenere conto è il mutato scenario in cui ci siamo trovati visto che il Pnrr è stato varato prima dell’invasione dell’Ucraina. È facile immaginare un piano ma più difficile metterlo a terra. Stiamo lavorando costruttivamente. Oggi pomeriggio avremo una riunione molto importante della Cabina di regia con tutti i ministri e i soggetti che partecipano. Il governo sta facendo un lavoro serio, responsabile. Abbiamo avviato a definitiva soluzione come è noto la questione della terza rata, abbiamo presentato la proposta di rimodulazione. Sono state approvate le modifiche della quarta rata. Mi sembra si sia avviato un lavoro di messa in sicurezza del Piano e di adeguamento agli scenari che abbiamo di fronte». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto durante il convegno promosso da Links Management and Technology "Transizione digitale in Italia. Tutelare e valorizzare la filiera"  in corso a Lecce. «Su questo bisogna continuare a lavorare in modo serio, augurandoci che ci possa essere il contributo di tutti», aggiunge Fitto. «Mi auguro che possa essere così anche nei passaggi ulteriori. Perché adesso ci aspetta la messa a terra del Piano che è un po’ più complessa. Sono convinto che questo livello di proficua collaborazione che abbiamo avviato con la Commissione europea sin dall'inizio stia dando e darà dei risultati molto positivi».

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La digitalizzazione

«Il governo guarda con massima attenzione alla filiera della digitalizzazione - ha detto FItto - con l’obiettivo di salvaguardare le realtà del paese e con la responsabilità di finalizzare al meglio le risorse assegnate per il beneficio di cittadini. In questo momento siamo in una fase di concreto confronto con la commissione europea e in particolare con la task force costituita attraverso la quale abbiamo raggiunto risultati importanti. La strategicità del Pnrr deve essere rafforzata attraverso la concertazione con altre risorse e il coordinamento con gli altri strumenti a disposizione, a cominciare da quelli normativi.  Nel periodo 2014-2020 il nostro Paese ha avuto una capacità di spesa solo del 34% dei 126 miliardi provenienti da Bruxelles, per il prossimo periodo 2021-2027 saranno più di 40 milioni. L’impegno del governo è trovare una visione e le soluzioni, anche di carattere normativo per adeguare la capacità di spesa.  Le transizioni verde e digitale vedono la necessità di adattare il sistema e creare una visione unica perché l’uso delle risorse sia adeguato per cogliere bene e al meglio le opportunità».

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