Evadono Iva per 50 milioni di euro: arrestata coppia. Ecco come gestiva la maxi truffa ai danni dell’erario

I coniugi mettevano sul mercato prodotti tecnologici importati dall'Europa dell'Est che poi venivano venduti sottocosto. I proventi venivano invece riciclati in auto di lusso, pietre preziose e investimenti

Evadono Iva per 50 milioni di euro: arrestata coppia. Ecco come gestiva la maxi truffa ai danni dell’erario
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Martedì 7 Novembre 2023, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 07:39

Ammonta a 50 milioni di euro l'iva evasa da una coppia e utilizzata per vacanze di lusso in Puglia, Dubai e Hong Kong e per acquistare auto come Lamborghini. La Guardia di finanza del Comando provinciale di Varese ha arrestato due coniugi, emessa dal gip di Busto Arsizio su richiesta della Procura europea della sede Milano al termine di un'indagine che ha interessato il sistema delle "frodi carosello" sull'imposta sul valore aggiunto e sull'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per evadere l'iva, che ha sottratto così all'Erario imposte per circa 50 milioni di euro.

L'indagine della Compagnia di Gallarate ha riguardato una frode nel settore del commercio di air pods, hard disk e hardware informatici.

Sono state individuate 13 società italiane e una estera (in Croazia), gestite di fatto dai due.

La frode carosello

La frode carosello attiene a un meccanismo fraudolento internazionale che sfrutta delle società cartiere che importano, solo cartolarmente, beni dai Paesi membri dell'Unione Europea e li rivendono sul territorio nazionale senza osservare i prescritti oneri tributari, consentendo così di poter immettere nel mercato merce a un prezzo di sottocosto, in genere pari all'Iva evasa, distorcendo il mercato e mettendo fuori circuito gli altri imprenditori. Nello specifico, le fiamme gialle gallaratesi avevano individuato due coniugi rappresentanti legali di due società operanti nel settore della vendita di prodotti tecnologici che, a fronte di ingenti volumi d'affari, non avevano ottemperato alla presentazione delle dichiarazioni fiscali ed ai relativi versamenti. I finanzieri hanno quindi proceduto a richiedere ed a eseguire una perquisizione domiciliare, autorizzato dalla Procura di Busto Arsizio, nei confronti dei coniugi, che ha consentito di individuare complessive 13 società nazionali e 1 estera (Croazia), gestite di fatto da uno dei due conviventi, unitamente a carte di pagamento e documentazione bancaria.

L'indagine di competenza della Procura europea

Nel corso delle indagini è emerso che il complesso della frode ha riguardato società stabilite in diversi Paesi dell'Unione Europea con il coinvolgimento di numerosissime società stabilite su tutto il territorio nazionale. Data anche l'entità dell'imposta evasa, l'indagine è divenuta di competenza della Procura Europea (Eppo) - sede Milano che ha diretto i finanzieri negli ingenti riscontri di documentazione contabile e bancaria, ricostruendo l'importazione di oltre 3 milioni di componentistica informatica, unitamente alle indagini tecniche.

Proprio da queste è emerso il complessivo contesto di frode gestito dal coniuge, già colpito da precedenti misure cautelari personali per truffa e reati di bancarotta nonché consegnato alle autorità tedesche per essere arrestato per fatti compiuti in territorio estero e da un ulteriore persona, legati tra loro da un lungo vincolo di amicizia, arrestato al rientro in territorio nazionale dalla Moldavia da dove gestiva la frode fiscale.

Nel corso dell'attività investigativa, è emerso che le conversazioni degli indagati erano principalmente incentrate sul come poter riciclare i proventi della frode, nel frattempo spesi in ristoranti e auto di lusso (Lamborghini, Maserati, Audi Q8) nonché in importanti investimenti a Dubai e Hong Kong, pietre preziose del Ghana e hotel di lusso in Puglia.

All'atto degli arresti, sono stati perquisiti sia i due indagati sia i locali in usoalla coppia  rinvenendo numerosi smartphone utilizzati per le operazioni di home banking relativi agli ingenti bonifici quotidianamente eseguiti, documentazione contabile e amministrativa relativa alla costituzione di nuove società utili alla frode e denaro contante. 

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