Euro 2032, tre città già sicure e due da scegliere. Al Sud un solo stadio: Bari resta in corsa

Euro 2032, tre città già sicure e due da scegliere. Al Sud un solo stadio: Bari resta in corsa
Euro 2032, tre città già sicure e due da scegliere. Al Sud un solo stadio: Bari resta in corsa
di Giuseppe ANDRIANI
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 15:16

Corsa agli Europei del 2032. Bari ci crede ma la concorrenza sarà spietata. Gli stadi italiani saranno soltanto cinque e altri cinque saranno quelli in Turchia, vista l'organizzazione congiunta tra le due Federcalcio. Da capire, poi, se la finale sarà a Roma o a Istanbul, ma al momento non emerge alcuna preferenza da parte del Comitato unico e soprattutto della Uefa, che organizzerà l'evento. A margine dell'evento, 'Sport Industry Talk', convegno organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha fatto per la prima volta un punto su quali saranno le città che ospiteranno il grande evento tra nove anni. «Parliamoci chiaro - ha detto -, ci saranno Roma, Milano e Torino. Poi dovremo scegliere una tra Udine, Bologna, Firenze, Verona e Genova e una tra Napoli, Palermo, Bari e Cagliari. Non sarà semplice, ma mi auguro che riusciremo a semplificare». Il Sud, quindi, avrà soltanto un impianto. Per Bari la corsa è complicata, dovendo competere con Napoli (e torna, quasi come una beffa in questo momento storico, il tema della multiproprietà, con la famiglia De Laurentiis che è proprietaria di entrambi i club), ma l'amministrazione comunale porterà avanti la propria candidatura. Non è neppure escluso che ci sia un commissariamento degli stadi in vista dell'Europeo. Ne aveva parlato lo stesso Abodi tempo fa. La verità è che il commissariamento dell'impiantistica sportiva è un'ipotesi che piace molto alla politica e che la Figc potrebbe anche accettare di buon grado, avendo il nervo scoperto sul tema. «Ho parlato di commissariamento, ma non è questo il punto: il capitale necessario è quello di volontà», ha detto ieri il ministro, di fatto prendendo tempo. Il Sud, però, resta al palo. Un solo impianto su cinque. Tra Bari, Palermo e Napoli ne resteranno fuori in due. Mentre il Nord avrà tre stadi che ospiteranno gli Europei, a cui si aggiungerà Roma, sulla cui partecipazione non vi erano davvero dubbi.

La corsa di Bari

Bari dovrà sciogliere una serie di nodi: gli ultimi investimenti dell'amministrazione comunale nel San Nicola rappresentano una garanzia. Ma non è tutto qui: l'impianto barese è il terzo per capienza in Italia ed è persino più grande, in termini di spettatori da ospitare, rispetto al Maradona di Napoli. C'è poi un discorso di vicinanza con l'aeroporto, che pure potrebbe essere un fattore cruciale nella scelta. L'altra faccia della medaglia, però, è che tenere fuori Napoli dai giochi sarebbe un atto straordinario da parte del governo. Anche perché se Bari possiede il terzo stadio più capiente d'Italia, Napoli è la terza città più popolosa del Paese e un'esclusione suonerebbe sicuramente in maniera strana. I 10 stadi tra cui l'organizzazione dovrà decidere sono quelli inseriti nel primo dossier che oltre un anno fa la Figc aveva presentato alla Uefa, quando però la candidatura era soltanto italiana, prima del matrimonio - da più parti contestato ma evidentemente importante anche per rispettare i tempi - con la Federcalcio turca per un'organizzazione comune. Difficile, nonostante l'ipotesi fosse stata presa in considerazione qualche settimana fa, che la Federcalcio italiana possa spuntarla per sei stadi nel Belpaese e solo quattro in Turchia. Anche perchè pare che la situazione impiantistica dall'altra parte sia un po' più florida. Ieri il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, intanto, ha lanciato l'ennesimo monito al governo sulla questione: «Il problema degli stadi è quello principale del calcio italiano, ma l'impiantistica è il problema principale dello sport italiano. L'Italia va vista nel suo insieme, gli stadi sono un'opera pubblica, se c'è un problema di opere pubbliche è chiaro che si va anche a parlare degli stadi. Serve che il governo si impegni di più per aiutare le amministrazioni locali a risolvere i nodi burocratici che paralizzano la creazione, la ristrutturazione e l'ammodernamento degli stadi». Messaggio urbi et orbi, da parte di chi in prima fila nella politica del calcio. Ma tutto questo Abodi, che è stato un illuminato presidente della Lega di Serie B, lo sa bene. 
Adesso la partita che si apre è quella per la corsa a organizzare gli europei. Entro il 2026 l’Italia dovrà presentare la lista definitiva degli stadi che dovranno ospitare le partite. Vi sono ancora due anni e mezzo per capire chi sarà “ammesso” e chi invece resterà fuori. Nel frattempo i progetti sono pronti, i sopralluoghi della federazione sono già stati fatti - almeno quelli preliminari - e non resta che attendere la corsa al calcio che conta. La partita è già iniziata e Bari è pronta a scendere in campo: vale tanto anche dal punto di vista economico.
 

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