Elia: nessun forfait a Emiliano. Frecciarossa a Lecce in due anni

Elia: nessun forfait a Emiliano. Frecciarossa a Lecce in due anni
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Domenica 27 Settembre 2015, 22:48 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 09:21
Il messaggio alla Regione, innanzitutto. E poi ai salentini. Senza retromarce, ma confermando quei dati di fatto che per il manager di Trenitalia sembrano vette insormontabili. Michele Elia - amministratore delegato di Ferrovie dello Stato - spiega di «non aver dato alcun forfait a Michele Emiliano» venerdì scorso, quando non s’è presentato in Regione al tavolo convocato dal governatore; e annuncia che «stiamo lavorando per portare il tratto Bari-Lecce ai 200 chilometri orari di velocità», intervento che permetterebbe «di portare il Frecciarossa nel Salento nei prossimi due anni». E non da subito, come invece chiede a gran voce la Puglia, per non scippare il Salento dell’Etr500 da e per Milano, viceversa riattivato dal 20 settembre scorso soltanto fino a Bari.



La prima preoccupazione del manager, però, sembra essere una: stoppare le furibonde polemiche del weekend dopo aver disertato l’incontro in Regione: «Al governatore della Puglia Michele Emiliano non ho dato forfait, è stata una questione di rispetto istituzionale», ha sostenuto ieri Elia da Matera, ospite della Biennale delle Memorie promossa da Italiadecide e dall’Istituto dell’enciclopedia italiana nella città dei Sassi e a Martina Franca.



L’amministratore delegato di Fs è stato intervistato pubblicamente da Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno. Ha poi continuato Elia: «Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti nei giorni scorsi aveva detto che il Governo avrebbe convocato un tavolo con Regione, Ferrovie, ministero dei Trasporti per comprendere la situazione e individuare vie d’uscita. Per queste ragioni ho fatto una scelta che non è un forfait, ma una questione di coerenza istituzionale». Il riferimento di Elia è all’annuncio di De Vincenti del 12 settembre scorso in Fiera del Levante, quando il rappresentante del governo - con l’ad presente in platea - aveva assicurato la celere convocazione di un tavolo plurilarerale.



Resta però da capire perché il Frecciarossa non può “allungare” fino a Lecce. E su questo Elia sembra essere ancora una volta categorico, pur argomentando nel dettaglio: «Non abbiamo ridotto i servizi. La scelta relativa al Frecciarossa è stata sempre quella di collegare i capoluoghi di regione. La decisione di non attivare a Lecce dipende da considerazioni tecniche. Quel treno oggi impiega sei ore e mezza con una sosta di due ore. Per arrivare a Lecce bisogna aggiungere un’altra ora al percorso che modifica, così, elementi come l’uso del materiale e i turni dei macchinisti. Nel frattempo - ha aggiunto - stiamo lavorando sulla Bari-Lecce a 200 chilometri orari senza modificare le infrastrutture, ma usando la tecnologia». Un impegno, ha poi aggiunto l’amministratore delegato, che potrebbe consentire a Lecce di essere raggiunta dal Frecciarossa nei prossimi due anni. Elia, però, avanza un’ulteriore riflessione che riguarda altre città italiane: «La stessa valutazione di Lecce potrebbero farla anche Campobasso, Catanzaro o Cosenza. Qualcuno, dunque, deve decidere cosa fare con le politiche di trasporto». E il riferimento, anche in questo caso, è al governo Renzi.



Un altro elemento è emerso durante il dibattito a Matera: secondo una proiezione ancora del tutto prudenziale, sarebbero 80 i passeggeri che prendono il Frecciarossa a Milano per arrivare a Bari e poi proseguire fino a Lecce. «È un dato che stiamo monitorando - riflette Elia - per capire quale può essere l’economicità o meno della tratta». Nelle scorse settimane Elia aveva parlato di «un milione di euro di costi annui» per il Frecciarossa fino a Lecce, e di una perdita complessiva sui 12 mesi di «5,6 milioni».