Edilizia, in Puglia crediti bloccati per 700 milioni di euro

Edilizia, in Puglia crediti bloccati per 700 milioni di euro
di Massimiliano IAIA
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Sabato 24 Giugno 2023, 05:00

Il comparto dell’edilizia sempre più in difficoltà: è salito a circa 700 milioni di euro il valore dei crediti non liquidati dalle banche alle imprese pugliesi esecutrici dei lavori. Cantieri fermi ovunque, una situazione che provoca un effetto domino su tutto il settore edile, da sempre considerato trainante per l’economia del territorio.

L'effetto domino


Lo stop allo sconto in fattura, uno degli elementi chiave del Superbonus 110%, ha di fatto rappresentato un conseguente blocco agli interventi di ammodernamento degli edifici, dopo la corsa quasi selvaggia al “cappotto” per condomini e villette. 
Rispetto all’ultimo aggiornamento di poco più di due mesi fa, quando il dato dei crediti bloccati in Puglia si aggirava attorno al mezzo miliardo di euro, la situazione non solo non si è affatto risolta, ma è addirittura peggiorata, con la somma che è ora salita a circa 700 milioni di euro. «In Puglia il 19 per cento dei lavori ammessi alla detrazione fiscale del Superbonus non è stato ancora portato a termine. Le imprese, senza la liquidità derivante dalla monetizzazione dei crediti maturati per interventi già effettuati, potrebbero addirittura non completarli. È un rischio a cui vanno incontro tante famiglie, nonostante le ripetute rassicurazioni fornite dal Governo riguardo allo sblocco dei crediti», rileva il data analyst Davide Stasi. 
A tutto questo si aggiunge un altro problema, che è quello legato alle numerose Cilas (Comunicazione di inizio lavori asseverata), un titolo abilitativo per dare avvio ai lavori, già presentate e protocollate agli uffici tecnici comunali. Ebbene, alla luce di queste difficoltà complessiva e in un clima di grande incertezza per investimenti di questo tipo, le imprese si guardano bene dall’iniziare i lavori, nonostante le pratiche siano già state avviate.

I numeri


In Puglia, sono state trasmesse 23.983 asseverazioni per un ammontare di oltre 4 miliardi di euro di investimenti. Sono sospese le operazioni di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli immobili, creando un effetto domino diretto ed indiretto sugli altri comparti. I risultati negativi registrati dal comparto casa stanno trascinando al ribasso tutti gli indicatori che erano in progressivo recupero dopo la pandemia. «Lo sconto in fattura e la cessione del credito non sono più consentiti e da allora sono pochi gli interventi di isolamento termico o di sostituzioni di vecchie caldaie con quelle meno energivore - spiega Stasi -, in calo anche l’acquisto di mobili, mentre vanno in controtendenza soltanto gli impianti fotovoltaici e gli infissi (porte e finestre a doppio o triplo vetro). Senza una prospettiva concreta di incentivi nuovi o rivisti nei parametri, il settore rimane paralizzato. Intanto l’inflazione continua ad influenzare i comportamenti di spesa che restano improntati alla prudenza mentre i redditi crescono meno dei prezzi dei beni di consumo».
Stando ai dati diffusi da Enea e aggiornati al 31 maggio 2023, sul fronte della spesa, il valore medio a livello regionale è di 730.136 euro per gli interventi nei condomini, a 112.040 euro per gli interventi negli edifici unifamiliari e a 101.494 nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Poco più di 4 miliardi di euro il totale degli investimenti. C’è stato un rallentamento per numero di asseverazioni ed investimenti, dopo mesi di accelerazione, dovuto agli effetti del decreto Blocca cessioni e dalla sua legge di conversione. L’importo totale degli investimenti legati al Superbonus in Puglia è pari a quattro miliardi e 141 milioni di euro, circa un diciannovesimo della cifra nazionale complessiva.

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