Rientro in classe da settembre, ma in Puglia gli studenti under 15 vaccinati sono solo il 6%. E Scuole diffuse scrive all'Anci: «No alla Dad, i sindaci non devono chiudere»

Rientro in classe da settembre, ma in Puglia gli studenti under 15 vaccinati sono solo il 6%. E Scuole diffuse scrive all'Anci: «No alla Dad, i sindaci non devono chiudere»
di Maria Claudia MINERVA
3 Minuti di Lettura
Domenica 8 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 19:56

Il ritorno in classe da parte dei ragazzi è subordinato alle vaccinazioni sia degli stessi studenti sia dei loro professori. La Regione Puglia sta facendo grande affidamento alla campagna vaccinale per la fascia 12-19 anni che partirà dal 23 agosto prossimo. In realtà, gli adolescenti possono vaccinarsi già dallo scorso giugno e molti di loro lo hanno pure fatto o lo stanno facendo, come testimonia l’ultimo report pubblicato sul sito del governo. In Puglia la situazione, al 7 agosto scorso, è la seguente: nella fascia di età 16-19 anni, su una popolazione di 166.733 (platea vaccinale rilevata con tessera sanitaria), risultano vaccinati con seconda dose e dose unica 55.670 ragazzi, pari al 33,39%, mentre sono in attesa di prima dose o dose unica 65.829, pari al 39,48%. E, ancora, sempre nella fascia 16-19 anni, sono 97.681 i vaccinati con prima dose, corrispondente al 58.59%. 


Fascia 12-15 anni

Decisamente più basse le percentuali nella fascia 12-15 anni: infatti, su una popolazione di 154.455, i vaccinati con seconda dose o unica sono appena 9.083, pari al 5,88%; i vaccinati con prima dose sono invece 36.077 pari al 23.36%. Restano, quindi, da vaccinare 117.658 ragazzi dai 12 ai 15 anni, pari al 76,18%. Una percentuale ancora molto alta perché, come si è detto, la campagna vaccinale vera e propria partirà il 23 agosto. Il governo regionale spera di riuscire a vaccinare il maggior numero di adolescenti, sebbene su questo fronte bisognerà fare i conti con le famiglie che, pur non essendo no vax, hanno paura degli effetti collaterali che la vaccinazione potrebbe comportare, considerato che si tratta di una fascia ancora in età di sviluppo. 
Sta di fatto, che il vaccino anti Covid consentirebbe maggior tranquillità, considerato che quasi nessuna scuola ha spazi tali da consentire il distanziamento richiesto.

L'invito all'Anci

Il coordinamento de “La Scuola che vogliamo-Scuole diffuse in Puglia” teme che anche quest’anno possa ripetersi il copione delle ordinanze di chiusura ad horas, benché l’ultimo decreto sulla scuola parli chiaro: le deroghe da parte di presidenti di Regione o sindaci sono ammesse solo in casi eccezionali, come potrebbe essere lo scoppio di un focolaio, giusto per fare un esempio. Ma prevenire è meglio che curare, per cui “Scuole diffuse in Puglia”, rappresentata da famiglie contrarie alla Dad, ha messo già le mani avanti chiedendo un impegno diretto di Anci nazionale nella campagna a difesa del diritto all’Istruzione in tutto il Paese.
«Accogliamo con favore il fatto che con il passaggio delle Regioni in zona gialla o arancione non scatterà più in automatico nella scuole la Dad, segno che il Governo ha tenuto conto dei gravi danni didattici, sociali e psicofisici evidenziati lo scorso anno a causa dell’uso prolungato dell’insegnamento a distanza e certificati anche dalle prove Invalsi - si legge nella lettera inviata ad Anci -.

Sottolineiamo però che occorre vigilare affinché i sindaci, cui restano le competenze in materia sanitaria e scolastica individuate dal Tuel, non adottino misure più stringenti in maniera preventiva, come spesso é accaduto lo scorso anno anche qui in Puglia, ma che tali provvedimenti vengano presi solo in caso di reale e documentato pericolo, ovvero solo in presenza di estesi focolai. Come coordinamento “La Scuola che vogliano-Scuole diffuse in Puglia” assieme a tutta la “Rete nazionale Scuola in presenza” chiediamo al Ministero della Sanità un protocollo unico per tutte le Regioni che tenga conto della migliore situazione sanitaria, grazie al progresso della campagna vaccinale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA