Puglia, inizia la zona rossa. Il 17% dei tamponi positivo

Foto: Max Frigione
Foto: Max Frigione
di Massimiliano IAIA
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Domenica 14 Marzo 2021, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 12:28

Fine degli assembramenti, si spera. La Puglia entra in zona rossa. Se si eccettua il lockdown di un anno fa e le chiusure natalizie comuni in tutta Italia, non era mai accaduto che la Puglia intera dovesse confrontarsi con le regole della zona rossa. Finora, fascia gialla o al massimo arancione, non oltre. Da questa mattina regole molto più rigide per una regione che ancora ieri si è concessa passeggiate nelle località marine e affollamenti in pieno centro, infischiandosene non solo degli appelli dei sindaci ma anche di quelli dei virologi, che hanno ricordato invano come il contagio continui a muoversi «viaggiando sulle gambe degli uomini», e che quindi anche gli assembramenti di queste ultime ore non abbiano fatto altro che contribuire al peggioramento del quadro epidemiologico.
Lo conferma, appunto, il bollettino regionale che ieri ha fatto registrare un tasso di positività di oltre il 17%, una percentuale accostabile alle fasi più critiche dei mesi scorsi. Da oggi gli spostamenti non saranno più consentiti nemmeno all'interno del proprio Comune, se non per motivi di lavoro, salute o comprovati motivi di stretta necessità. Ragioni specifiche che i pugliesi dovranno inserire nell'autocertificazione che in queste ore tutti stanno nuovamente imparando a scaricare e stampare. È sempre consentito rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione. Vietate le visite a casa di amici e parenti, fatta eccezione per le giornate di sabato 3, domenica 4 (Pasqua) e lunedì 5 (Pasquetta) aprile, quando sarà consentito recarsi una sola volta al giorno, verso un'altra abitazione privata della stessa regione: potranno spostarsi al massimo di due persone, alle quali possono aggiungersi i figli minori di 14 anni.
Bar e ristoranti non potranno effettuare servizio ai tavoli: si potrà lavorare solo con l'asporto (i bar fino alle 18, i ristoranti fino alle 22) e con il servizio a domicilio che non prevede limiti di orario.
Saranno chiusi i negozi di abbigliamento, resteranno aperti supermercati, negozi di generi alimentari, gli ambulanti che vendono frutta e verdura, edicole, tabaccherie, farmacie, parafarmacie, i fiorai, i negozi di profumi, di prodotti per la pulizia della casa, di biancheria, di calzature per bambini, le ferramenti, i negozi di elettronica, i negozi per animali.
Tutti gli studenti pugliesi saranno in didattica a distanza: la scorsa settimana il governatore Michele Emiliano aveva emanato un'ordinanza per bloccare la didattica in presenza nelle sole province di Bari e Taranto, aree nelle quali si registra il maggior numero di contagi. Con la zona rossa decisa dal ministero, la didattica a distanza si estende automaticamente per tutte le scuole di ogni ordine e grado della Puglia.
Stando all'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, la zona rossa in Puglia durerà almeno per due settimane. Dal 29 marzo è possibile un ritorno in zona arancione, ma solo in caso di miglioramento del quadro epidemiologico. In ogni caso, è già stata stabilita la fascia rossa in tutta Italia dal 3 al 5 aprile. L'obiettivo del governo è quello di evitare per i prossimi giorni gli assembramenti che si sono visti anche nell'ultimo weekend. Ieri, così come era accaduto sabato, in tanti si sono recati presso le marine. Assembramenti nelle piazze di Brindisi, ma anche in quelle di Lecce, Gallipoli, Otranto, in diverse aree del Tarantino. Ma il Salento è stato preso d'assalto un po' ovunque, da Santa Caterina a Porto Cesareo.
Ieri in Puglia ci sono stati 1.542 nuovi casi positivi su 8.951 tamponi (per un tasso di positività del 17,23%, e continua ancora a salire): 687 nella provincia di Bari, 127 nella provincia di Brindisi, 94 nella Bat, 238 nella provincia di Foggia, 173 nel Salento, 215 nella provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione, 5 casi dalla provincia di residenza non nota.
Ci sono stati nove decessi: quattro a Bari, due a Taranto, uno a testa a Brindisi, Foggia e nella Bat, per un numero complessivo di 4.269 vittime. Altri 758 guariti, continuano a crescere gli attuali positivi, che sono 39.142 (la domenica precedente erano 35.466). I ricoverati sono 1.632. Intanto, il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo, ha presentato una interrogazione per conoscere se sono stati speso o meno i circa due milioni di euro che «il governo Conte - con decreto 137 del 2020 - aveva stanziato per la Regione Puglia per implementare il sistema di ricerca della positività al Covid». «La cifra - sostiene Zullo - sarebbe servita per acquistare 120 macchinette per la lettura in chemiluminescenza dei tamponi rapidi antigenici, ma entrate in funzione, ma che sarebbero rimaste ferme in deposito». Zullo è convinto che la diffusione del coronavirus che ha portato la Puglia a diventare zona rossa «sia dovuta anche ai pochi tamponi che sono stati e vengono fatti».
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Resta ancora alto il dato del contagio da Covid in Puglia dove oggi a fronte 8.951 test per l'infezione da Covid-19 sono stati registrati 1.542 casi positivi pari al 17.23% dei test (Ieri la percentuale era del 16.5%) . In calo il numero dei decessi: in tutto 9 morti (contro i 23 di ieri). (qui il bollettino completo)

Dei 9 pugliesi deceduti a causa del Covid, 4 vivevano in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.691.681  test e 122.147 sono i pazienti guariti.

Restano attualmente positivi 39.142 pugliesi.  Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 165.558 così suddivisi: 64.595 nella Provincia di Bari; 16.901 nella Provincia di Bat; 11.967 nella Provincia di Brindisi; 31.879 nella Provincia di Foggia; 14.510 nella Provincia di Lecce; 24.835 nella Provincia di Taranto; 626  attribuiti a residenti fuori regione; 245 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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