Lecce-Atalanta a porte aperte: termoscanner per i bergamaschi ai tornelli e per la tribuna centrale

Lecce-Atalanta a porte aperte: termoscanner per i bergamaschi ai tornelli e per la tribuna centrale
di Andrea TAFURO
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Domenica 1 Marzo 2020, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 09:36

Il coronavirus manda nel pallone il mondo del calcio tra rinvii di gare e polemiche. Eccezionalità del caso, incongruenze, rimbalzo di responsabilità e ritardi nelle decisioni tra Governo e Lega di A, hanno prodotto una rovente domenica sportiva con misure differenti tra nord e centro-sud d'Italia.

A Lecce, la sfida contro l'Atalanta, si giocherà con entrambe le tifoserie sugli spalti. Porte aperte quindi allo stadio Via del Mare per i 199 tifosi bergamaschi provvisti di biglietto: all'ingresso, i volontari della Croce rossa, muniti di mascherine e sistemi di protezione, come da direttive dell'autorità sanitaria hanno provveduto a misurare a tutti la temperatura con il termoscanner.



Un provvedimento introdotto last minute dal comitato provinciale dell'Ordine pubblico, che ha deciso di sottoporre i tifosi lombardi prima dell'accesso ai tornelli del settore ospiti, a termo scanner per la misurazione in tempo reale della temperatura corporea, per individuare le persone che hanno la febbre. Stessa procedura, verrà applicata dall'Us Lecce anche in tribuna centrale, nel caso di presenza di soggetti accreditati al match, provenienti dalle zone focolaio del virus.

Società del Lecce che ha dovuto fare i conti nelle ultime ore con l'incertezza e la preoccupazione dei propri supporters. Tornando agli spalti dello stadio Via del mare, nessuna ulteriore restrizione è stata comunicata dalle istituzioni, se non la richiesta di maggiore attenzione nell'applicazione delle misure standard che rispondono ai protocolli diramati dal ministero della Salute. Tutto il contrario di quanto stabilito per le città di Torino, Milano, Parma, Reggio Emilia e Udine, dove le cinque gare in programma, tra cui il big match da milioni di euro e spettatori tra Juventus e Inter, inizialmente a porte chiuse sono state rinviate al 13 maggio. Un cambio di programmi inatteso che ha mandato in cortocircuito il 26esimo turno di Serie A, scatenando polemiche sui social e nei gruppi del tifo organizzato.

Arrabbiati e preoccupati sono soprattutto i tifosi leccesi, che nei commenti prendono di mira le istituzioni, responsabili a loro dire di aver operato decisioni incongruenti e per nulla eque. Alcuni si spingono anche oltre parlando di scandalo sportivo e alludendo ad un decisione del tutto contradditoria, che rischia di danneggiare il cammino sportivo del Lecce nella corsa salvezza e fa prevalere gli interessi del calcio rispetto al contenimento del virus e della tutela della salute pubblica. Sulla sponda bergamasca, i numeri ridotti dei 199 tifosi della dea presenti in Salento si spiega con l'assenza del gruppo Curva Nord Bergamo che in un comunicato ha chiarito la propria scelta: In modo irrispettoso sono stati presi in giro tutti quei tifosi che hanno preso ferie e prenotato mezzi per muoversi. Non siamo i burattini di nessuno quindi a Lecce non ci saremo. La dignità e il rispetto, per noi, vengono prima di tutto.

Gestione dell'emergenza covid-19 che non trova d'accordo neppure il mondo della politica, con l'onorevole di Forza Italia Mauro D'Attis che si scaglia contro il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il sindaco di Lecce Carlo Salvemini C'è qualcosa che non torna e dobbiamo capire come mai è stato permessa questa situazione, oltretutto nel silenzio assoluto del sindaco Salvemini che è anche la massima autorità sanitaria locale e quindi ben potrebbe bloccare tutto. Il sindaco Carlo Salvemini che a stretto giro ha bollato la decisione come incomprensibile in quanto tardiva, frettolosa, parziale. Il primo cittadino, ha poi aggiunto che si tratta di una iniziativa che nulla sembra avere a che fare le esigenze di prudenza e prevenzione relative al Coronavirus, ma solo con la tutela degli interessi legati al mondo del calcio. Più logico, coerente e trasparente nei confronti della popolazione sarebbe stato procedere per tempo al rinvio dell'intera giornata calcistica, ha proseguito Salvemini che infine ha replicato a D'Attis invitandolo a perdere meno tempo in polemiche e a spendere più energie nel documentarsi per dare un contributo di sostanza alla gestione di una emergenza inedita. Posizione condivisa dal governatore di Puglia, Michele Emiliano che ha sottolineato come La Regione Puglia, la Prefettura, la Asl, il Comune di Lecce hanno dovuto prendere atto di questa decisione del Governo, e si attiveranno per fronteggiare al meglio la situazione prevedendo, in caso di riscontro di sintomi coerenti, l'attivazione di rigorosi protocolli sanitari.

Intanto ieri sera, la Curva Nord dell'Atalanta ha affidato a un post sulla pagina Facebook "Sostieni la curva" tutto il suo disappunto: «A Lecce non ci saremo.

Mercoledì la trasferta di Lecce è stata aperta, venerdì sera è stato chiuso il settore ospiti, il sabato mattina è stato riaperto - si legge nella nota pubblicata sui social -. In modo irrispettoso sono stati presi in giro tutti quei tifosi che hanno preso ferie e prenotato mezzi per muoversi». Il riferimento è all’apertura tardiva dei botteghini, comprese le vendite on line sul circuito VivaTicket, dei biglietti del settore ospiti dello stadio Via del Mare e alla sospensione temporanea in attesa di conferme mai arrivate circa il divieto di trasferta per l’emergenza Coronavirus: «Non siamo i burattini di nessuno quindi a Lecce non si saremo - spiegano -. La dignità e il rispetto, per noi, vengono prima di tutto. Curva Nord Bergamo». 

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