Rincari d'estate, i sindaci: «I prezzi siano adeguati ai servizi»

Rincari d'estate, i sindaci: «I prezzi siano adeguati ai servizi»
di Giuseppe MARTELLA
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Sabato 5 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 18:44

Troppo cara l’offerta turistica in Puglia? A fronte di una stagione che pare non confermare i numeri degli scorsi anni in termini di presenze è l’aumento dei prezzi la miccia principale che accende il dibattito tra chi discute di cosa stia accadendo. Lidi costosi, ristoranti inaccessibili, strutture ricettive a cifre esagerate: spese che spesso raggiungono diverse centinaia di euro al giorno per una famiglia media e che sarebbero causa della disaffezione di turisti e vacanzieri verso una regione che spesso è stata meta preferita dal turismo italiano e internazionale. Ma come stanno davvero le cose e qual è al riguardo l’idea delle istituzioni sul territorio? Le risposte sono arrivate dai sindaci di alcune delle località turistiche più rinomate di Puglia.

I pareri

«Rispetto anche soltanto a un anno fa – le parole del sindaco di Ginosa, centro rivierasco del tarantino, Vito Parisi – le famiglie hanno una forza di acquisto abbastanza più contenuta e rispetto al periodo immediatamente successivo al Covid spendono di meno per una serie di questioni anche relative alla situazione internazionale. Questa è la premessa». Il primo cittadino ginosino continua: «Stiamo riscontrando un calo nelle strutture aperte al pubblico, una situazione generalizzata in tutta la zona. E allora dovremmo aprire un ragionamento sull’offerta dei servizi tanto pubblici quanto privati. La Puglia, un brand ormai riconosciuto a livello internazionale, rischia di divenire meno attrattiva». Parisi entra nel merito del discorso: «Pensiamo alla situazione dei trasporti, alle difficoltà che le mete turistiche più lontane dagli aeroporti vivono. Si registrano poi strutture ricettive e balneari con prezzi ben sopra la media rispetto all’offerta proposta all’utenza e questi devono essere fatti divenire fenomeni isolati – dice ancora il sindaco di Ginosa – all’interno di un controllo dei prezzi più sostanziale. Appena finita la stagione turistica, politica e imprenditoria devono sedersi a un tavolo e parlare di quello che non va, basta essere autoreferenziali, è il momento – conclude Parisi – di avere una visione comune».
Molto chiara è anche la chiave di lettura di Maurizio Cisternino, sindaco di Melendugno, località leccese tra le più conosciute fuori dai confini regionali. «Nell’ultimo periodo abbiamo probabilmente raggiunto il top in termini di presenze e successo turistico. La Puglia ha cancellato tutti i record precedenti – sottolinea –, inevitabile che dovesse iniziare una fase di contrazione. A questo calo per certi versi fisiologico si è aggiunta la congiuntura internazionale. L’aumento dei costi ha causato un effetto domino che ha toccato – aggiunge ancora Cisternino – anche il settore turistico». Quella dell’imprenditore “cacciatore” insaziabile di profitto è una narrazione che non convince il primo cittadino salentino: «Situazioni di prezzi molto alti in alcune strutture ci sono sempre state e spesso sono state penalizzate dal mercato. Il turista del resto ha la possibilità di scegliere e chi nel fare impresa non si dimostra accorto è punito». Cisternino è convinto che serva una interazione tra tutte le parti interessate e così conclude: «Dal governo centrale dovrebbero essere riconosciute maggiori agevolazioni in termini di servizi ai comuni rivieraschi, quelli che maggiormente partecipano al successo turistico della Puglia. Maggiore flessibilità in termini di nuove assunzioni, per esempio, con ricadute importanti sulla vivibilità del territorio». 
Sulla questione del “caro vacanze” interviene anche il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes: «Non so se l’aumento dei costi del turismo pugliese sia la causa principale del calo di presenze di cui tanto si parla e discute in queste settimane. Del resto i prezzi aumentano dappertutto. Se prendo ad esempio il mio territorio vedo un continuo aumento degli standard di servizi offerti a una clientela di alto livello. Forse – l’idea di Pomes – ci stiamo specializzando verso un turismo di qualità, lasciando indietro quello che raccoglie le fasce medie». L’aumento dei costi dei trasporti su scala nazionale, l’inflazione che morde le tasche delle famiglie: in una situazione di difficoltà necessaria è una maggiore attenzione da parte dell’imprenditoria. «Sono lontani i cattivi esempi degli anni Ottanta e Novanta quando l’imprenditore speculava in termini edilizi e commerciali e spremeva tutto quello che da un investimento poteva tirare fuori in termini di guadagno. È improcrastinabile però – tiene a puntualizzare il sindaco Pomes – una riflessione attenta con le associazioni di categoria e con tutte quegli attori che rappresentano il mondo dell’impresa turistica e il territorio. Da un lato potrebbe essere utile per smascherare e mettere all’angolo situazioni di speculazione – conclude – dall’altro potrebbe essere utile per la redazione di una sorta di piano in grado di render le nostre città e i nostri luoghi più attrattivi». 
Un’azione sinergica quella tra impresa, cittadini, istituzioni e turistici alla base del successo di una meta regina del turismo, Polignano a Mare: «Rispetto ai dati che, se confermati, segnano una contrazione di presenze turistiche in Puglia – le dichiarazioni di Vito Carrieri, primo cittadino della città in provincia di Bari – al 31 luglio segniamo un evidente segno “più” rispetto alle presenze dell’anno scorso in strutture ricettive quali hotel, alberghi e b&b. Quando un territorio lavora coeso e con impegno, i risultati arrivano. Un premio anche alla visione delle istituzioni locali che hanno lavorato ascoltando le necessità dei cittadini e degli imprenditori e, al contempo – aggiunge il sindaco - approntato un cartellone di manifestazioni capace di attrarre i turisti dai quali pure recepiamo input fondamentali». Polignano è stata designata nella classifica a stilata da Booking, sito tra i più rinomati del mondo delle vacanze, come la “Città più ospitale al mondo”. Un esempio da seguire per tenere la Puglia tra le mete più importanti del turismo italiano: «Diversificare le offerte – chiosa Carrieri – è una delle regole chiave in modo da garantire vacanze di livello al turista di fascia alta ma anche a chi deve controllare le spese che affronta».
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