Bradanico, strada in salita. Scoppia il caso Statale 100: «Pronti a occuparla»

Bradanico, strada in salita. Scoppia il caso Statale 100: «Pronti a occuparla»
di Valeria BLANCO
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Domenica 24 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 11:56

“Non finanziabili”. Per l’ammodernamento della strada Bradanico-Salentina e la messa in sicurezza della Statale 100, il percorso è in salita: tagliati fuori dal contratto di programma 2021-2025 tra ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Anas, approvato nei giorni scorsi dal Cipess. Ne ha dato notizia l’assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, assicurando che la Regione «continuerà a giocare tutte le carte, facendosi portavoce delle necessità del territorio».

La Bradanico-Salentina

Per la Bradanico-Salentina, le strade sono due: attendere la convocazione al ministero dei Trasporti, chiesta dai sindaci dell’Unione del Nord Salento e dalla Regione, per perorare la causa dell’ampliamento a quattro corsie e confrontarsi nuovamente con Anas: la conferenza dei servizi a Bari è stata riprogrammata per il 14 aprile, proprio in attesa di una interlocuzione con il ministero, da cui però non si sono ancora avute notizie. I sindaci non hanno perso le speranze: «Confidiamo - dice Marco De Luca, primo cittadino di Novoli - che il ministero voglia ascoltare dieci sindaci che esprimono il comune sentire del territorio salentino.

Vogliamo illustrare le nostre esigenze, ma anche avere chiarezza: il ministero deve farci sapere se non ci sono i soldi per questa opera». Alfredo Fina, sindaco di Campi - e in quanto presidente dell’Unione firmatario della richiesta di incontro al ministero - spera ancora in una convocazione. «Secondo noi - spiega - un’altra Provinciale a due corsie non serve e vorremmo si tornasse all’idea originaria di cinquant’anni fa, di dotare il territorio di una strada moderna a quattro corsie. Cercheremo di avere il massimo per il territorio». Di fronte alle novità dell’ultim’ora, è il sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, a chiarire quale sarà la strategia: «Se non saremo convocati al ministero o se il ministero dirà no all’ipotesi a quattro corsie, da sindaci responsabili sceglieremo una delle ipotesi a due corsie proposte da Anas, altrimenti si rischia di perdere tutto e di non avere neppure la messa in sicurezza».

I consiglieri di centrodestra

Mentre s’attende, dunque, un cenno dal ministero, sono i consiglieri regionali del centrodestra a “bacchettare” la Regione. «Lasciano il tempo che trovano - si legge nella nota a firma di Paolo Pagliaro, Luigi Caroli, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Massimiliano Di Cuia, Antonio Gabellone, Paride Mazzotta, Renato Perrini e Antonio Scalera - le lacrime di coccodrillo dell’assessora regionale ai Trasporti Maurodinoia sul mancato inserimento del raddoppio a quattro corsie della statale 7 Ter Bradanico-Salentina da Lecce a Taranto nel contratto di programma fra Mit e Anas. Quest’opera andava inserita fra le prioritarie nel Piano regionale dei trasporti, e invece il Nucleo di valutazione regionale l’ha ridimensionata e declassata a progetto di serie B. Visto che è un problema di fondi, torniamo a sollecitare la Regione a darsi da fare per reperire le risorse necessarie, dando seguito all’impegno per il completamento della 7 ter contenuto nella mozione approvata all’unanimità in Consiglio regionale il 5 luglio 2022. Non si continui a propinare al territorio ionico-salentino la soluzione di ripiego della messa in sicurezza dell’attuale tracciato a due corsie. Mancano ancora tre settimane alla conferenza dei servizi con Anas, ma sarebbe un vero fallimento se non si riuscisse ad interloquire nel frattempo con il Ministero, che ha aperto uno spiraglio sulla possibilità di realizzare le quattro corsie. L’assessora Maurodinoia e il presidente Emiliano facciano sentire la propria voce a Roma, insistano per trattare la riprogettazione di questo intervento».

La statale 100

È caldo anche il fronte della Statale 100, teatro di numerosi incidenti, molti dei quali mortali, e che ora dovrà aspettare ancora chissà quanto per la messa in sicurezza. Anche in questo caso, il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore Maurodinoia hanno chiesto da un lato un incontro al Mit e dall’altro, ad Anas, le possibili soluzioni tecniche per la messa in sicurezza. Lo scorso dicembre, infatti, si era parlato della possibile installazione di apparecchi di moderazione della velocità (tutor) e di spartitraffico. Sull’argomento, intanto, il Pd tarantino ha convocato una conferenza stampa per lunedì mattina nella sede del circolo di Mottola, anche per parlare della pericolosità dell’arteria. Saranno presenti all’incontro l’onorevole Ubaldo Pagano, la segretaria provinciale del Partito Democratico di Taranto Anna Filippetti e, per il circolo di Mottola, il consigliere comunale Leopoldo Rogante. Intanto, Pagano anticipa la volontà di passare alla protesta vibrante e di occupare la Statale se non si troveranno i fondi per mettere in sicurezza quella strada, che poi vuol dire salvare vite umane. «In passato, con tanta fatica - spiega - eravamo riusciti a far mettere dei soldi su questa struttura e oggi li abbiamo persi perché Anas non ha acquisito per tempo le obbligazioni giuridicamente vincolanti. Solitamente quei fondi avrebbero dovuto essere riprotetti, invece temiamo che siano stati dirottati per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Ora Anas e Governo si prendano le proprie responsabilità di fronte al territorio: per parte nostra siamo pronti a occupare la Statale perché i morti su quella strada poco sicura non si contano più».

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