Atenei, 2023 con il botto in Puglia: da Lecce a Bari e Foggia crescono le matricole

Atenei, 2023 con il botto in Puglia: da Lecce a Bari e Foggia crescono le matricole
di Giuseppe ANDRIANI
4 Minuti di Lettura
Domenica 24 Dicembre 2023, 09:47


Sono 16.305 gli immatricolati al primo anno di università tra gli atenei di Puglia, tutti in crescita rispetto all'anno scorso. Il dato è fornito dal Ministero dell'Università e della Ricerca ed è stato rilanciato ieri dall'assessorato regionale guidato da Sebastiano Leo. Migliorano i numeri di tutti gli atenei pugliesi, sia rispetto all'anno scorso che rispetto al 2021/22 (fatta eccezione per Foggia, ma è un calo minimo), quando ci fu un autentico boom, dovuto alla difficoltà nel muoversi per via delle limitazioni covid. L'incremento annuale delle matricole, quindi degli studenti iscritti al primo anno, è del 12%, con il picco della Lum di Casamassima (+33%, ma su numeri assoluti bassi) e dell'Università di Foggia (+27%). Università di Bari e Unisalento fanno registrare un +9% di livello assoluto, e l'ateneo di Lecce è in netta crescita (+12%) anche rispetto a due anni fa. Il Politecnico resta sul +8%.


«Accolgo il dato emerso dal monitoraggio delle immatricolazioni all'anno accademico corrente con grande piacere - dichiara l'assessore Regionale all'Istruzione e Università Sebastiano Leo - in quanto risulta invertire il trend registrato fino all'anno accademico precedente.

Segno evidente di politiche del Diritto allo Studio attente e in grado di rendere attrattiva la nostra Università».

Università, crescono gli iscritti


Il dato non è solo in controtendenza rispetto all'anno precedente (c'era stato un calo) ma anche all'interno del contesto meridionale, che continua a essere in perdita. Resta il diffuso fenomeno dell'emigrazione per motivi di studio, registrato di recente da un rapporto, riportato su queste colonne, di Talents Venture. Eppure gli atenei pugliesi sono "in forma". «Non credo che ci sia un'emigrazione dovuta all'offerta formativa", commenta Fabio Pollice, rettore di Università del Salento. "Purtroppo soffriamo la competizione tra territori e il fatto che le università che accolgono ragazzi vivono in contesti economicamente più dinamici. Questo è un divario territoriale che non possiamo colmare ma che ha ripercussioni anche sui finanziamenti». Il discorso del rettore è chiaro, e aggiunge anche che spesso «studiare fuori dalla Puglia diventa più una questione di moda che di scelta consapevole». Il riferimento è a chi magari opta per un corso di laurea al Nord, in una materia che ormai in Puglia è considerata un'eccellenza. Pollice sogna l'inversione del trend: «Tra qualche anno mi piacerebbe che un milanese possa venire a Lecce per studiare", ma è consapevole che "serviranno investimenti anche nei posti letto, perché altrimenti si rischia di avere un'università in crescita, come la nostra, ma se poi arrivano i ragazzi non ci sono posti nei dormitori per chi ne ha diritto».


Funziona anche la collaborazione tra gli atenei pugliesi. Pollice sottolinea il caso della sua università con il Politecnico di Bari per alcuni corsi. E il sistema sembra andare avanti. La Puglia degli atenei reagisce bene alle sollecitazioni esterne, anche se «permane il problema - spiega il rettore - del calo demografico, che tra qualche anno rischia di metterci tutti in difficoltà».

La Lum di Casamassima


Esulta anche la Lum di Casamassima, che nel giro di due anni ha praticamente raddoppiato gli iscritti, con numeri che diventano sempre più importanti. L'ateneo barese, unico privato in Puglia, è diventato una solida realtà del panorama meridionale. «Nell'arco di tre anni abbiamo quasi duplicato le immatricolazioni - spiega il rettore Antonello Garzoni -, sia per l'avvio di nuovi corsi di medicina e ingegneria, sia in relazione alla ulteriore crescita dei corsi di laurea triennale e magistrale in economia e al consolidamento di quelli in giurisprudenza».


«Questi nuovi e confortanti dati del monitoraggio delle immatricolazioni all'anno accademico corrente - aggiunge Nicola Martinelli presidente di Urban@it e coordinatore scientifico della ricerca dimostrano senza dubbio che la direzione intrapresa con i 2 anni di attività di Puglia Regione Universitaria sia quella giusta, molto importante la sinergia tra sistema universitario regionale e le città, e che per tale motivo la ricerca si presenti ricca di potenzialità per un ulteriore forte sostegno allo sviluppo dell'attrattività delle università pugliesi nei prossimi anni».
Il sistema è in ripresa: resta il nodo del tasso di abbandono tristemente alto (come denunciato dai rettori a più riprese), ma le immatricolazioni tornano a crescere e dopo il boom post Covid era tutt'altro che scontato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA