Appalti truccati, indagini chiuse: sotto accusa ex assessore regionale

Appalti truccati, indagini chiuse: sotto accusa ex assessore regionale
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Martedì 19 Novembre 2019, 18:01 - Ultimo aggiornamento: 18:05
La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di nove persone, tra le quali il consigliere regionale ed ex assessore pugliese all’Ambiente Filippo Caracciolo, accusate a vario titolo di concorso in turbativa d’asta, corruzione e falso con riferimento a due presunte gare truccate per la costruzione di una scuola a Corato e di un impianto per trattamento rifiuti ad Andria.

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Caracciolo rimise le deleghe da assessore nel febbraio 2018, all’indomani dell’avviso di garanzia da parte della magistratura barese. Nell’inchiesta, coordinata dalla pm Salvina Toscani, sono indagati, oltre a Caracciolo, l’ex direttore generale di Arca Puglia Sabino Lupelli, gli imprenditori Massimo e Amedeo Marino Onofrio Manchisi, il dirigente comunale di Barletta Donato Lamacchia, gli imprenditori Alessandro Ermini e Rossano Dell’Innocenti, l’ex direttore generale di Amiu Puglia Antonio Di Biase e il dirigente tecnico dell’Aro 2 Bat dei Comuni di Andria, Minervino Murge, Spinazzola e Canosa di Puglia Antonio Dibari.

L’inchiesta è nata da un altro procedimento su un presunto giro di tangenti in cambio di appalti dell’Arca Puglia, l’agenzia regionale che gestisce le case popolari, nell’ambito del quale l’ex dg Lupelli e l’imprenditore Massimo Manchisi hanno patteggiato la pena. 
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