Inchiesta sulla sanità, arrestati il consigliere Cera e il padre ex parlamentare

Inchiesta sulla sanità, arrestati il consigliere Cera e il padre ex parlamentare
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 10:26

Assunzioni nel Consorzio di bonifica di Foggia, stop alla procedura di internalizzazione del Cup dell'Asl e la nomina del commissario dell'Azienda per i servizi alla persone (Asp) di Chieuti: Angelo e Napoleone Cera, padre e figlio, pretendevano che queste loro richieste fossero esaudite e per raggiungere gli obiettivi mostravano «un'indole spregiudicata» declinata «nel senso di onnipotenza, assenza di scrupoli, ostinata e livorosa programmazione criminosa». È quanto scrive il giudice delle indagini preliminari di Foggia, Armando Dello Iacovo, nell'ordinanza di custodia cautelare che, ieri mattina, ha portato all'arresto del consigliere regionale di maggioranza, Napoleone, e dell'ex parlamentare dell'Udc, Angelo. I due politici sono stati posti ai domiciliari con l'accusa di tentata concussione solo per uno dei tre capi d'imputazione: l'aver preteso l'assunzione di due operai al Consorzio di bonifica. 

Emiliano: «Io indagato per una nomina mai fatta»

Nomina di un commissario: indagato l'assessore regionale Ruggeri

Per gli altri due episodi il gip ha escluso i gravi indizi di colpevolezza e ha rigettato la richiesta di arresto, quindi si alleggerisce anche la posizione del governatore della Puglia, Michele Emiliano e dell'assessore regionale al welfare, Salvatore Ruggeri, indagati per corruzione assieme ai Cera per la vicenda sulla nomina del commissario Asp. La Procura sta valutando se presentare appello contro la decisione del gip e se interrogare Emiliano. «Oltre ad una attività ricattatoria emerge una attività clientelare spaventosa», ha commentato in conferenza stampa il procuratore Antonio Laronga. «Per entrare nel loro ufficio a San Marco in Lamis - ha proseguito riferendosi ai Cera - si prendevano i biglietti come nei supermercati per lo spaventoso flusso di persone che si recava da loro per chiedere favori». Dure anche le parole usate dal giudice nell'ordinanza: secondo il gip, padre e figlio seguivano un «codice di onore» per ottenere quello che pretendevano e avevano elaborato una sorta di «manifesto criminoso». Sono tre i filoni d'inchiesta.

La vicenda Asp e le telefonate con Emiliano. Per quanto riguarda la nomina del commissario Asp, l'ipotesi della Procura è che Emiliano, con la complicità dell'assessore Ruggeri, abbia venduto le proprie prerogative istituzionali impegnandosi a scegliere una persona indicata dai Cera. In cambio padre e figlio avrebbero assicurato il proprio appoggio elettorale al candidato sindaco di San Severo, Francesco Miglio, caldeggiato dal governatore. Secondo il giudice, però, «vi è un'assenza di collegamento scrive - tra l'appoggio elettorale e la nomina del commissario dell'Asp», che peraltro non è mai stata fatta. In sostanza, il gip ritiene che non ci sia stato alcuno scambio o, quantomeno, non ci sia la prova. Per questo motivo ha rigettato la richiesta di arresto per i due Cera. L'accusa si sorregge solamente sulle intercettazioni telefoniche: «Quell'Asp la voglio io, visto che non ho preso un cazzo di niente», dice Napoleone Cera al telefono. Nell'ordinanza viene prima riportato un sms che Emiliano invia il 5 marzo ad Angelo Cera («Mi raccomando a San Severo») e poi un dialogo intercorso il 6 marzo tra Napoleone Cera e il presidente, con il primo che informa il governatore che «Ruggeri dovrebbe portare una cosa in giunta», cioè «l'Asp di Chieuti».

Emiliano si limita a rispondere con un laconico «va bene». A quel punto il consigliere regionale passa il telefono a suo padre, l'ex senatore affronta la questione delle elezioni a San Severo e promette al presidente: «A San Severo faccio una giravolta a Foggia ho fatto le primarie e non mi posso muovere, ma a San Severo faccio come dici tu farò di tutto». Il cellulare torna nelle mani di Napoleone Cera che pressa ancora Emiliano: «Dice papà non fare scherzi su Chieuti», il governatore risponde sempre con un «va bene». Angelo Cera, lo stesso giorno, chiama Ruggeri e lì diventa più esplicito: «Domani mattina fammi una cortesia perché dipende da come si muove Emiliano su quella delibera, lì mi muoverò in provincia di Foggia. Tu porta la delibera domani e fammi sapere subito, io sarò consequenziale su tutto. Se mi muovo io qualcosa là riescono ancora a vincere, perché lui mi sta rompendo i coglioni per San Severo».

Assunzioni al consorzio. Un emendamento presentato e poi ritirato che avrebbe potuto comportare la cessazione delle funzioni principali del consorzio di Bonifica di Capitanata. Sarebbe stato questo lo strumento utilizzato da Napoleone Cera per costringere i vertici dell'Ente ad assumere alcune persone da loro indicate. Un'arma di ricatto: dopo aver cestinato l'emendamento i Cera «richiedevano scrive il gip - nuovamente ai vertici del consorzio di assumere le persone da loro segnalare, manifestando loro espressamente come il ritiro fosse stato un gesto di cortesia».

Le internalizzazioni al Cup. Nell'inchiesta c'è anche un filone che riguarda l'intervento dei due politici per bloccare il processo di internalizzazione del Cup della Asl di Foggia. I due, il 20 dicembre del 2018 vanno nell'ufficio del direttore generale dell'Asl e con «toni aggressivi» gli dicono che il passaggio del Cup alla Sanitàservice «non andava fatto». Motivo? Secondo l'accusa per tutelare gli interessi della società Gpi che gestiva il servizio.

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