Draghi in attesa del referendum su Rousseau: il voto oggi sulla piattaforma fino alle 18. Conte: «Se fossi iscritto voterei sì»

Draghi in attesa del referendum su Rousseau: il voto oggi sulla piattaforma fino alle 18. Conte: «Se fossi iscritto voterei sì»
di Alessandra Severini
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:13


Leggera frenata per la corsa di Mario Draghi verso Palazzo Chigi. Le polemiche interne al M5s rendono infatti la strada più tortuosa ma il premier inacricato ha lasciato sapientemente filtrare la notizia della nascita di un ministero green, offrendo quindi una sponda a Beppe Grillo per calmare i suoi. Ieri Draghi ha incassato anche il sostegno delle parti sociali che però gli hanno chiesto un impegno concreto su riforme strutturali e investimenti.

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IL QUESITO. Continuano invece i tormenti interni al Movimento 5Stelle. Prima sospeso e poi altrettanto rapidamente restaurato, il voto sulla piattaforma Rousseau alla fine si terrà oggi dalle 10 alle 18 e verterà sul sostegno ad un governo tecnico-politico, che preveda un super Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate da Draghi.

Una formula che vuole sottolineare le ragioni del sì. Beppe Grillo rivendica la nascita del nuovo ministero della Transizione ecologica e spinge ad appoggiare il nuovo esecutivo. Lo stesso fa Luigi Di Maio: «Io voto convintamente sì anche perchè Draghi ha garantito che non si tocca il reddito di cittadinanza e non si è citato il Mes». Anche Giuseppe Conte appoggia la linea e dice: «Se fossi un iscritto voterei sì».


LA SQUADRA. Per quanto riguarda la scelta dei ministri, invece, pare che Draghi accetterà l'ingresso di figure politiche ma senza aprire contrattazioni con i partiti. Tra i nomi più accreditati c'è (per la Lega) quello di Giancarlo Giorgetti, che ha un solido rapporto con l'ex presidente della Bce. Più difficile l'ingresso di Salvini. Per FI in alternativa ad Antonio Tajani, che è dato agli Affari europei, si fanno i nomi del deputato Andrea Mandelli e delle parlamentari Anna Maria Bernini o Mara Carfagna. Nel M5s torna farsi strada l'ipotesi di un ingresso di Conte nel governo, che l'ex premier ha smentito l'altro ieri. Ma sarebbe difficile lasciare fuori Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli.
Nel Pd possibile spazio per Andrea Orlando e Dario Franceschini (accreditato anche come possibile presidente della Camera se Roberto Fico decidesse di accettare una candidatura a sindaco di Napoli) oppure Lorenzo Guerini. Per Leu potrebbe essere confermato alla Salute, Roberto Speranza. Per Iv si citano Teresa Bellanova e Maria Elena Boschi.
Di certo però i ministeri chiave saranno affidati ai tecnici, uomini di fiducia scelti direttamente dal neo premier.
Per quel che riguarda la road map, si ipotizza che Draghi possa salire al Quirinale con in mano la lista dei ministri stasera o, più probabilmente, domani, per poi giurare tra domani sera e sabato. Lunedì potrebbe essere il giorno della fiducia al Senato e martedì alla Camera.


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