TREVISO - Nel giro di un paio di giorni il Covid ha ucciso un trevigiano di 65 anni e portato in fin di vita un moldavo di 60 anni che avevano preso come punto di riferimento Riccardo Szumski, il medico-sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso) paladino del movimento per le cure domiciliari, diventato un vero e proprio faro per la galassia No-Vax e Free-Vax. Che però preferisce non commentare quanto accaduto. Domenica è mancato Virginio Parpinello che aveva deliberatamente scelto di non vaccinarsi. Il 65enne, indipendentista, aveva avuto un confronto con lo stesso Szumski anche dopo il ricovero nell'ospedale di Vittorio Veneto. Di seguito le cose sono precipitate, fino a quando il suo cuore ha smesso di battere in un letto della Terapia intensiva di Treviso.
CIANOTICO
Lo stesso reparto dove lunedì è stato trasferito d'urgenza un 60enne originario della Moldavia anche lui non vaccinato, arrivato al pronto soccorso di Treviso ormai cianotico.
LE CONSEGUENZA
Adesso, però, Szumski rischia di essere sospeso. Questa mattina la commissione istituita dall'Usl trevigiana per valutare le posizioni degli operatori della sanità che nonostante l'obbligo non si sono vaccinati contro il Covid prenderà una decisione su 4 medici di famiglia finiti sotto la lente. Dopo una prima fase, i dottori hanno presentato dei certificati aggiuntivi per giustificare la mancata vaccinazione. Se la commissione non individuerà un valido motivo, scatteranno le sospensioni dal servizio, almeno fino al 31 dicembre. E tra questi potrebbe esserci pure Szumski, che non ha mai nascosto i propri distinguo in merito ai vaccini anti-Covid. A livello generale, infine, preoccupano in modo particolare anche i gruppi nati su Facebook come quello che fa riferimento appunto al comitato terapia domiciliare Covid-19, fondato dall'avvocato Erich Grimaldi con la partecipazione di Szumski. Nelle scorse settimane Grimaldi ha avuto un contrasto via social con Salvo di Grazia, specialista in Ginecologia in servizio negli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto, ma soprattutto medico anti-bufale: «In questo periodo sui social rischia di prendere forma una sorta di servizio sanitario parallelo tira le fila Di Grazia ci sono pazienti che raccontano come si sentono in un post e poi attendono di essere contattati da alcuni medici selezionati, sempre via social. Sono comportamenti pericolosissimi».