Giuseppe Conte aggredito da un no vax a Massa: colpito al volto prima di un evento elettorale

L'uomo si è avvicinato fingendo di voler stringere la sua mano, poi lo ha poi colpito sul volto iniziando a inveire contro le misure di contenimento della pandemia

Giuseppe Conte aggredito da un no vax in Toscana: colpito al volto prima di un evento elettorale
Giuseppe Conte aggredito da un no vax in Toscana: colpito al volto prima di un evento elettorale
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Venerdì 5 Maggio 2023, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 22:44

Colpito al volto da un uomo che si era finto suo simpatizzante. Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte era appena arrivato a Massa per un comizio in vista delle elezioni amministrative. Ad attenderlo per i saluti, in piazza Garibaldi, il consueto gruppo di supporter. Tra questi l'uomo che, dopo aver avvicinato il leader, lo ha aggredito con uno schiaffo in faccia. L'autore del gesto violento è Giulio Milani, 52 anni, editore, no vax e candidato alle prossime comunali per Massa insorge. Marco Lenzoni sindaco. L'aggressore, dopo essere stato allontanato dallo staff di Conte e dal vicepresidente M5s Riccardo Ricciardi, avrebbe cominciato a inveire contro le misure adottate dal presidente pentastellato durante l'emergenza sanitaria. È stato poi portato via dalle forze dell'ordine e accompagnato in questura. Il leader M5s, prima di salire sul palco per il comizio, ha commentato così l'accaduto. 

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La solidarieta

«Quando ci si assume una responsabilità di governo - ha detto - si prendono decisioni difficili, come accaduto durante la pandemia.

Non si può accontentare tutti nonostante si lavori al bene di tutti». Nel primo commento a caldo, Conte ha rivendicato le scelte del suo governo. «Il signore che mi ha aggredito, che è un no vax convinto, ha dimostrato con il suo gesto violento che questo tipo di derive sono fatte da persone irresponsabili. Se avessimo seguito le loro indicazioni probabilmente oggi saremmo una comunità completamente distrutta». Il leader ha scelto di proseguire gli eventi elettorali in programma. E nel suo tour in Toscana, gli è giunta la solidarietà unanime di tutto il mondo politico. A cominciare dalla presidente del Consiglio.

«Esprimo solidarietà al presidente del M5s, Giuseppe Conte. Ogni forma di violenza - ha dichiarato la premier Giorgia Meloni - va condannata senza esitazione. Il dissenso deve essere civile e rispettoso delle persone e dei gruppi politici». Immediati i messaggi di vicinanza da parte dei leader di tutti i partiti politici e di numerosi ministri. «Usando la violenza non si affermano le proprie ragioni ma solo la propria vigliaccheria», ha detto Elly Schlein. «La violenza non può essere tollerata», ha dichiarato Matteo Salvini. Solidarietà espressa, tra gli altri, da Antonio Tajani di Forza Italia, da Carlo Calenda di Azione, da Maurizio Lupi di Noi con l'Italia e da Raffaella Paita di Italia Viva. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha ricordato che proprio oggi l'Oms ha stabilito la fine dell'emergenza pandemica. «Ma purtroppo l'emergenza imbecilli evidentemente no», ha aggiunto. 

La pandemia

Che il Covid non sia acqua passata, l'ha ricordato lo stesso Conte. «Sono dispiaciuto per ciò che è accaduto - ha detto - ma, soprattutto, quale stato d'animo può avere uno che da una parte ha subito un'aggressione e dall'altra tra una settimana deve spiegare ai giudici che quelle misure restrittive erano sufficienti?». Il leader M5s non ha rinunciato a sottolineare che mercoledì prossimo sarà sentito dal Tribunale dei ministri, insieme all'ex ministro della salute Roberto Speranza, in merito all'inchiesta sulla prima fase della gestione pandemica. Quella di Bergamo è l'inchiesta più corposa, ma non l'unica. Tra le primissime, quella aperta dalla procura di Roma sull'acquisto di milioni di mascherine irregolari.

Tra gli indagati, anche l'ex commissario Domenico Arcuri. A maggio 2022, invece, a finire nel registro degli indagati fu il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per la donazione di 75 mila camici. Poi prosciolto dall'accusa di frode in pubbliche forniture. L'ex ministro Speranza è anche indagato in un'altra tranche dell'inchiesta di Bergamo insieme con Giulia Grillo e Beatrice Lorenzin per non aver istituito il Comitato nazionale per la pandemia. Per l'aggressore di Giuseppe Conte, da quanto si apprende, dovrebbe scattare una denuncia per le ipotesi di percosse e per l'articolo 342 del codice penale, oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. Milani, dopo aver lasciato la questura, ha raggiunto il comitato della sua lista civica e ha annunciato una conferenza stampa per parlare di «quanto e come è successo».

 

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