Roma, nuovo blitz contro gli stranieri a Corcolle.
Le periferie della Capitale allo sbando

La protesta dei residenti di Corcolle (Toiati)
La protesta dei residenti di Corcolle (Toiati)
di Franco Pasqualetti, Flavia Scicchitano
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Martedì 23 Settembre 2014, 03:39 - Ultimo aggiornamento: 14:30
Una situazione esplosiva. Nella Capitale torna l'incubo dell'intolleranza contro gli stranieri. Ad accendere la miccia le due aggressioni ad altrettante autiste dell'Atac a Corcolle: in meno di 48 ore due distinti gruppi di immigrati hanno assalto i bus dell'Atac. Dopo il secondo episodio, avvenuto domenica sera, i cittadini di Lunghezza e dell'ala est della citt si sono ribellati: sono scesi in piazza per manifestare contro una situazione insostenibile.

Ma c' di pi: a Corcolle gruppi di residenti hanno dato vita a una caccia allo straniero con tanto di botte e insulti.





Ma la lista dell'intolleranza si allunga giorno dopo giorno: a Torpignattara, sabato, un 17enne romano ha ucciso un pachistano a calci e pugni per difendere una ragazza e regire a uno sputo in faccia. Anche qui il quartiere si è stretto attorno al giovane con una manifestazione di solidarietà. «Qui non se ne può più», raccontano i cittadini.



Ma l'area più calda sembra essere proprio Corcolle, dove la Questura ha deciso di raddoppiare i controlli dopo la seconda aggressione ad un'autista Atac: «Fortunatamente stavolta non ci sono state conseguenze per la collega - spiega la sindacalista Micaela Quintavalle - i vetri sono rimasti integri, l'autobus ha riportato solo qualche ammaccatura sulle fiancate laterali. Ma la paura è stata tanta. Il pericolo è stato scampato perché la gente del quartiere è subito accorsa in aiuto e ha allontanato gli aggressori. Bisogna dire, nonostante in questo caso siamo di fronte a dei barbari, che il problema della qualità scadente del servizio rimane. Basterebbe far passare gli autobus con la dovuta frequenza per far affievolire ogni tipo di tensione».



LE PERIFERIE ALLO SBANDO (di Flavia Scicchitano) Non succede solo a Corcolle: aggressioni, furti, rapine per mano di extracomunitari ma, soprattutto, la paura di uscire di casa accomunano interi quartieri della periferia romana. Come, ad esempio, il Villaggio prenestino.

«Non ne possiamo più - racconta un Umberto residente del Villaggio -. Siamo carcerati dentro le nostre stesse case. Quando cala il buio scatta il coprifuoco, temiamo la notte per la nostra incolumita'. I furti sono all'ordine del giorno e le denunce non hanno l'effetto sperato: i carabinieri arrivano all'incirca dopo un'ora. Abbiamo chiesto di spostare il comando in un punto più centrale del quartiere, e il sindaco Marino ci ha promesso una nuova stazione in via Fosso dell'Osa». E lo stesso avviene a Tor Bella Monaca, come racconta il presidente del comitato Tor Bella Monaca Rinasce, Massimo Musumeci: «Siamo sequestrati da orde di extracomunitari che fanno da padroni, ogni notte almeno una casa viene derubata e non si riesce a dormire più tranquilli».

Scene che si ripetono ad Osteria Nuova, nella periferia nord: furti continui anche di giorno, immondizia abbandonata e tappeti di vetri di bottiglia in mezzo alla strada. «Qualche tempo fa mi sono entrati i ladri a casa in piena mattinata - racconta la presidente del comitato di quartiere, Ersilia -. Era una ragazza rom, minorenne. Sono riuscita a fermarla e a portarla al dai carabinieri. Il risultato? Io sono uscita dal comando alle otto di sera, lei molte ore prima. Siamo completamente abbandonati a noi stessi».
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