Scuola, domani il voto finale alla Camera.
Polemiche anche sul riordino nella polizia

Scuola, domani il voto finale alla Camera. Polemiche anche sul riordino nella polizia
di Alessandra Severini
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Mercoledì 8 Luglio 2015, 03:37 - Ultimo aggiornamento: 16:29
ROMA - La riforma della scuola fila veloce a Montecitorio dove il voto finale è previsto per domani. Il governo non è preoccupato dagli equilibri d'aula, perchè alla Camera i numeri ci sono.



Il problema semmai sono le proteste degli insegnanti. Anche ieri professori e studenti hanno manifestato il loro dissenso in tutta Italia. Contestano il limite delle assunzioni che lascerà fuori i precari di seconda e terza fascia e il rafforzamento dei poteri del preside. Per questo hanno fatto partire su facebook un invito a raccogliere le firme per chiedere un referendum abrogativo del ddl sulla “Buona scuola”.



Sempre in tema di istruzione si annuncia un autunno caldo. Il governo starebbe preparando un provvedimento di riforma dell'università che affronterà anche il discusso tema del valore legale del titolo di studio. Per ora, il ministro della Pa, Marianna Madia, ha annunciato che verrà ritirato l'emendamento che, nei concorsi pubblici, prevedeva di valutare anche l'ateneo di provenienza oltre che il voto di laurea. Rettori, studenti, sindacati e opposizioni avevano duramente contestato la proposta presentata dal deputato dem Marco Meloni. Altro settore che si prepara a conoscere una rivoluzione non senza polemiche è quello delle forze dell'ordine.



Nell'ambito della riforma della Pubblica amministrazione è stato presentato un emendamento che prevede un “nuovo assetto funzionale e organizzativo” di tutte le forze di polizia, da realizzare anche attraverso la “revisione delle misure sulle progressioni di carriera, tenendo conto del merito”. Ma un'eventuale riforma che dia più spazio al merito potrebbe toccare anche ruoli e carriere e i sindacati già rumoreggiano, denunciando la mancanza di risorse in un settore già in affanno. Il premier intanto sembra aver abbandonato l'obiettivo di arrivare al voto della riforma costituzionale in Senato prima della pausa estiva. Troppo ballerini i voti della maggioranza a Palazzo Madama. Meglio prendere tempo alla ricerca di un accordo con la minoranza del Pd. Il voto slitterà probabilmente a settembre.
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