Per i piani di Next Generation Eu serve una valutazione di impatto di genere, come propone il Parlamento europeo. A chiederlo è il Giusto Mezzo, il movimento spontaneo che si ispira alla campagna europea #HalfOfIt per destinare la metà del Next Generation EU alle donne, e che ha già raccolto 45.000 adesion.
Il Parlamento europeo lunedì ha votato sul testo del “Recovery and Resilience Facility”, il pacchetto finanziario più ampio di Next Generation EU, e ha chiesto con forza che nei piani nazionali si valuti chiaramente in quale misura uomini e donne beneficeranno dei progetti e delle misure proposte. «Chiediamo che il Premier Giuseppe Conte e il Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola accolgano e sostengano subito la proposta del Parlamento europeo di sottoporre a una valutazione d'impatto di genere i piani nazionali da presentare alla Commissione Europea per accedere ai fondi Next Generation EU (Recovery Fund)».
L’Italia è il maggiore beneficiario del Next Generation EU e può avere un peso determinante nelle decisioni sul piano, rilanciando con forza la giusta decisione del Parlamento. «Sarebbe un cambio di paradigma sociale, culturale ma soprattutto economico – continuano le promotrici – L’analisi di impatto di genere consente di avere il polso finanziario su come e dove andranno i soldi.