Uccise il padre con una coltellata, il giudice: "Non è imputabile, va curato"

La villa in cui si consumò l'omicidio
La villa in cui si consumò l'omicidio
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Giovedì 5 Aprile 2018, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 20:20
Incapace di intendere e di volere. E dunque, non imputabile. Comunque pericoloso Antonio Longo, 50 anni, di Lizzanello, accusato di omicidio volontario per aver ucciso il padre Severino di 73 anni, con il colpo di coltello da cucina sferrato alla gola mentre erano a casa la mattina del 26 ottobre del 2016 che diventò mortale dopo una degenza di due settimane. Ossia, il 12 novembre. Per questo il giudice per l’udienza preliminare, Alcide Maritati, ha sì disposto che Antonio Longo non possa essere processato ma anche la misura di sicurezza di dieci anni in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza). E' stato il pubblico ministero Massimiliano Carducci a chiedere la non imputabilità e la misura di sicurezza. Di tutt’altro avviso è stato l’avvocato difensore Amedeo Martina: ha chiesto che Antonio Longo non venisse dichiarato responsabile dell’omicidio del padre. Ed in subordine, l’imputazione di omicidio preterintenzionale. Il giudice ha ritenuto, invece, corretta l’impostazione della Procura. Dunque, la giustizia penale ha concluso per la tragedia causata dai problemi psichiatrici.
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