Travolto in scooter nella notte nel centro di Lecce: muore un 23enne

Travolto in scooter nella notte nel centro di Lecce: muore un 23enne
di Claudio TADICINI
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Giugno 2018, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 16 Giugno, 18:21
LECCE - Lo schianto all’incrocio contro la fiancata di un’auto e poi la disperata corsa in ospedale, dove purtroppo si è arreso dopo alcune ore, quando mancava poco più di un’ora all’alba, a soli 23 anni.
La vittima dell’ennesima tragedia stradale è il giovane Cristiano Spedicato, di Castromediano, frazione di Cavallino, dipendente di una cooperativa di servizi funebri leccese. Il drammatico incidente in cui è rimasto coinvolto si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì, quando era circa l’una, all’altezza dell’incrocio semaforico tra viale Rossini e via Gentile, lungo la circonvallazione della città.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il ragazzo si trovava da solo in sella ad uno scooter Suzuki Burgman e viaggiava in direzione del sottovia di viale Leopardi. Giunto all’altezza dell’incrocio semaforico con via Gentile, però, si sarebbe trovato davanti una Volkswagen Polo che, proveniente da viale Japigia (dunque dalla direzione opposta, nell’altra corsia di marcia), stava svoltando sulla sinistra per imboccare proprio via Gentile.
L’urto improvviso e forse inevitabile tra i mezzi - avvenuto tra la parte frontale dello scooter e la fiancata posteriore destra della vettura – ha sbalzato dalla sella il 23enne, che è poi caduto rovinosamente sull’asfalto, riportando gravi lesioni. Preso in consegna dai soccorritori del 118, nel frattempo allertati ed accorsi sul posto, il giovane è stato trasportato d’urgenza al “Vito Fazzi”, dove è giunto in gravi condizioni, con “codice rosso”. E dove è stato ricoverato con prognosi riservata sino al decesso, avvenuto un quarto d’ora prima delle 4 di ieri, nel reparto di Rianimazione.
Giunti sul posto dal vicino comando di viale Rossini (distante appena 200 metri dal luogo del sinistro), gli agenti della sezione infortunistica della Polizia Municipale di Lecce hanno provveduto ad eseguire i rilievi di rito, utili a ricostruire l’esatta dinamica del tragico incidente. L’unica certezza è che uno dei due conducenti non abbia rispettato il semaforo rosso: resta da stabilire se sia stato il giovane automobilista o la sfortunata vittima. La ricostruzione dell’accaduto, infatti, è resa difficile dall’assenza di testimoni nonché di dispositivi per il rilevamento elettronico delle infrazioni stradali, i cosiddetti “photored”: le indagini sono pertanto in corso.
Il conducente dell’utilitaria – C.B. le sue iniziali, studente universitario fuorisede, di 21 anni, originario di Bari – è invece uscito praticamente illeso dall’abitacolo, sebbene sotto shock. Sarà aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale, per accertare le responsabilità. Come da prassi, è stato sottoposto ai rituali accertamenti alcolemici e tossicologici, per verificare l’eventuale assunzione di alcolici o sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida: entrambi gli accertamenti, tuttavia, hanno dato esito negativo.
Gli agenti, ultimati i rilievi proseguiti sino a tarda notte, hanno provveduto a sequestrare sia la vettura sia lo scooter, come disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Paola Guglielmi, pubblico ministero di turno. La salma dello sfortunato 23enne, nella giornata di ieri, dopo la visita esterna del medico legale, è stata riconsegnata ai familiari.
Benvoluto da tutti i suoi amici e colleghi di lavoro e sempre col sorriso sulle labbra, Cristiano Spedicato si era diplomato geometra alcuni anni fa. Lascia il padre Stefano, caposquadra dei vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, la madre ed un fratello di qualche anno più grande. Oltre a tutti i suoi progetti e sogni, infrantisi per sempre a quel funesto crocevia.
A ricordarlo è anche don Gianni Mattia, cappellano del Fazzi, a cui tante volte tocca il difficile compito di consolare i familiari delle vittime di incidenti stradali: «Era passato proprio ieri dall’obitorio - scrive il sacerdote su Fb -, ma di certo non immaginava che il giorno dopo ci sarebbe stato lui in una di quelle stanze. Non sono i “perché” a doverci assillare, quelli non troveranno risposta. Inutile porseli. Dobbiamo chiederci “come” si può vivere nonostante tanto dolore? Come faranno i suoi genitori senza la presenza di questo meraviglioso e fantastico ragazzo che ha riempito e illuminato la loro vita?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA